Lotta all’evasione, tasse, sanatorie: quella del Fisco non sarà una riforma ma una vera e propria rivoluzione. Vediamo cosa accadrà.
La riforma del Fisco a cui sta lavorando il Governo Meloni apporterà cambiamenti importanti che riguarderanno tutti. Dalle tasse alla lotta l’evasione le novità incideranno sulla vita di ogni cittadino. Mettere mano a quel complicatissimo universo che è il Fisco era necessario e urgente, specialmente in tempi contraddistinti da prezzi che salgono e potere d’acquisto che scende.
Ridare nuova linfa all’economia del Paese non sarebbe possibile senza passare prima attraverso una riforma fiscale che coinvolga tutte le principali imposte del nostro sistema tributario: Irpef, Ires, IRAP e IVA. L’obiettivo è chiaro: semplificare e razionalizzare. Vediamo, passo per passo, cosa cambierà.
Meno tasse ma anche meno evasione. I primi traguardi da raggiungere saranno questi. Il primo step consisterà proprio nell’abbassamento delle aliquote Irpef e nell’introduzione di strumenti sempre più sofisticati per combattere le irregolarità.
Riforma del Fisco: ecco cosa cambierà
Tre le tante proposte oggetto di studio riguardo le nuove percentuali Irpef, sembra che la più probabile sia la seguente:
- un’ aliquota del 23% per redditi fino a 28mila euro;
- un’ aliquota del 35% per redditi compresi tra 28.001 euro e 50mila euro;
- infine un aliquota del 43% per i redditi oltre i 50mila euro.
Inoltre sembra intenzione dell’Esecutivo istituire una “no tax area”: chi ha un reddito annuo – da lavoro o da pensione- inferiore a 8500 euro, non dovrà pagare nessuna tassa. Prende sempre più piede anche l’ipotesi di una Flat tax per lavoratori autonomi e Partite IVA fino a 85.000 euro l’anno. Ancora da chiarire, tuttavia, se la Flat tax sarà solo sul reddito incrementale o sul reddito totale.
Un’altra novità rivoluzionaria sarà la cancellazione delle cosiddette micro-tasse: imposte per lo più dovute ai Comuni e alle Regioni. Importanti novità previste anche sul fronte delle detrazioni: non c’è ancora nulla di certo ma si ipotizza che le nuove detrazioni verranno commisurate in base al reddito.
In pratica chi guadagna di meno potrà detrarre di più e viceversa fino alla soglia massima di 100mila euro: i redditi sopra i 100mila euro non potranno detrarre nulla. I redditi sotto i 15mila euro l’anno, invece, potranno beneficiare di detrazioni fino al 4%. Infine la riforma del Fisco non può non toccare il settore dei controlli e della lotta all’evasione che verrà resa ancor più efficace grazie a metodi più sofisticati.
Si punterà molto sulla digitalizzazione e verrà introdotto un nuovo algoritmo che si baserà sull’incrocio di diversi dati del contribuente. Ma non solo: ci sarà una maggiore stretta sulle Partite IVA e sui liberi professionisti ritenuti potenzialmente pericolosi perché con un passato da debitori. Molte partite IVA potranno anche essere chiuse se ritenute fasulle. Non si esclude che ci sarà l’introduzione di un’altra sanatoria per gli atti di contestazione delle sanzioni.