La musica è come il buon cibo: ci dà piacere fisico, ma ha anche enormi benefici di salute. Guai a non ascoltarla: ecco cosa si rischia.
Come fanno a vivere quelli che non ascoltano musica o che ne ascoltano poca? E’ una domande che probabilmente tutti ci siamo fatti più volte. Una vita senza musica è una vita triste. Ora sappiamo, però, che può essere anche una vita a rischio. Ecco cosa dice la scienza sulla salute mentale di chi non ascolta musica.
La musica ci accompagna in quasi ogni azione della nostra vita. E’ una vera e propria colonna sonora, come se la nostra esistenza fosse un film. Ma non è un sottofondo inutile. Anzi. Più volte si è aperto e riaperto il dibattito sul fatto che i bambini, fin da piccoli, debbano essere coinvolti in una educazione musicale, che, a cascata, diventa anche educazione emotiva.
Possiamo paragonarla al buon cibo. Ci dà godimento fisico, quasi gustativo. Ci trasmette emozioni come l’adrenalina e la malinconia. Ma può avere effetti davvero importanti sulla nostra salute. Del resto, sui benefici che la musica dà al nostro organismo si sa già abbastanza. Da anni, infatti, per determinate problematiche si pratica la musicoterapia, con consolidati risultati in termini di benessere psicofisico. Ma oggi arriva una ulteriore scoperta che, in realtà, dovrebbe far preoccupare chi non ascolta musica o ne ascolta poca.
Cervello in pericolo se non si ascolta la musica
Sappiamo bene, infatti, che quello che potremmo definire “allenamento musicale”, permette di aumentare il nostro livello di dopamina: il “neurotrasmettitore della felicità”. Addirittura, gli ultimi anni hanno dato qualche risultato circa i benefici che la musica può dare anche contro l’Alzheimer che, come sappiamo, è una terribile malattia neurodegenerativa che cancella ricordi e mente di chi si ammala.
Oggi Science Advance ha reso pubblico una ricerca realizzata dall’Istituto di Psichiatria dell’Accademia cinese delle Scienze diretti da Du Yì. La ricerca ha focalizzato la propria attenzione sul potere e le peculiarità della musica in campo cognitivo, aprendo nuovi scenari circa l’applicazione della musicoterapia nei trattamenti di tipo psichiatrico. Ebbene, lo studio sostiene come la musica sia in grado di proteggere il nostro cervello dall’invecchiamento precoce.
Gli studi dimostrano che l’ascolto della musica attiva aere cerebrali che, soprattutto con l’avanzare dell’età, possono contrastare il declino audio-visivo. Gli scienziati lo chiamano “decadimento dell’ascolto selettivo”. Non solo, l’ascolto costante di musica migliora le regioni motorie uditive, comprese quelle vocali, influenzando positivamente la formulazione del linguaggio.