Brutta notizia per gli utenti di YouTube: arriva un obbligo imposto pesante per continuare a vedere i video.
Dire che YouTube è la piattaforma video più popolare sul pianeta è dire un’ovvietà. Con più di 2.5 miliardi di utenti in giro per il mondo, il sito è diventato il compagno di vita di molti di noi: desktop o smartphone, fuori o a casa, a letto o sul divano, ascoltando musica o guardando collezioni di “meme”, la quantità di contenuti disponibili è così variegata da garantire qualcosa per tutti, accompagnando moltissimi momenti della nostra vita.
Tuttavia, mentre YouTube è gratuito, non vuol dire che non ha bisogno di fare soldi per sostenersi. Da ormai tanti anni, infatti, YouTube utilizza inserzioni pubblicitarie sia per sostenere la piattaforma che per premiare i creatori di contenuti, che hanno diritto a una porzione dei compensi guadagnati dalle pubblicità.
Ma parliamoci chiaro – le pubblicità non piacciono a nessuno, e nel mondo della tecnologia questo vuol dire che la gente ha cercato soluzioni per evitarle. Qui entrano in gioco gli ad blocker, plugin per browser che permettono di saltare automaticamente le pubblicità e andare direttamente al video. Una gioia per gli utenti, ma non tanto per YouTube, che si trova privato della sua principale fonte di guadagno. Ed è qui che ha finalmente deciso di forzare la mano.
YouTube e ad blocker: cosa cambia
È in corso in questi giorni un esperimento, per ora limitato a pochi account, che mostra un messaggio all’avvio del video che parla chiaro: “Sembra che tu stia usando un ad blocker. La riproduzione dei video sarà bloccata tra tre video se non disabiliti l’ad blocker o metti YouTube nella whitelist”. Il messaggio continua spiegando che le pubblicità sono necessarie per rendere YouTube gratuito, e ricorda all’utente che può evitare le pubblicità iscrivendosi a YouTube Premium.
Insomma, le scelte sono due: o mettere YouTube in whitelist, rimanendo costretti a guardare le pubblicità, o pagare il servizio YouTube Premium mensile per evitarle. La società ha confermato che al momento si tratta solo di un esperimento, ma che in casi estremi potrebbero disabilitare l’accesso allo streaming completamente, almeno temporaneamente. Ancora non si sa quante persone sono nella fase di test, né in quali territori, ma una cosa è chiara: YouTube ne ha abbastanza degli ad blocker, e chi vuole guardare video senza pubblicità dovrà pagare.