Non fidiamoci ciecamente di ChatGPT: le cose che non devi assolutamente condividere

L’intelligenza artificiale sta conquistando molte persone, eppure gli esperti dicono che non ci si deve fidare. Per quale motivo?

Il famoso cervello artificiale ChatGPT, di cui si parla da mesi, sta letteralmente attirando migliaia di persone in tutto il mondo. Ciò che sorprende di più, è la sua capacità di imparare velocemente e di migliorarsi ad una velocità impressionante. Infatti, sembra che questa intelligenza artificiale (AI) possa letteralmente sostituire gli esseri umani in qualsiasi settore: dalla creazione di un nuovo design alla stesura di una sceneggiatura.

Ecco perché non dovete fidarvi di ChatGPT
Attenzione a cosa dite e fate con ChatGPT – Internet.tuttogratis.it

Ma come fa a sapere tutto? Teoricamente è semplice: ad esempio, per creare una nuova forma di design la AI cerca su internet tutte le forme inerenti al gusto del cliente. Dopodiché, assembla tutto ciò che ha trovato, come i tasselli di un puzzle, e crea una forma mai vista prima.

Il colosso che ha creato ChatGPT, l’azienda americana OpenAI, ha letteralmente rivoluzionato il mondo, arrivando persino a lambire qualsiasi settore lavorativo. Tuttavia, uno dei problemi più grandi riscontrati, è proprio relativo alla privacy sui dati personali

Non fidarsi di ChatGPT, è meglio

Infatti, l’intelligenza artificiale quando compie le sue ricerche su internet, per rispondere a domande o per creare nuove forme, potrebbe trovare e carpire alcuni dati sensibili, come ad esempio informazioni personali. Purtroppo, tantissime persone nel mondo stanno continuando ad utilizzare la AI in totale libertà, senza sapere se ci si può fidare.

ChatGPT sta registrando i vostri dati sensibili
La vostra privacy è a rischio su ChatGPT – Internet.tuttogratis.it

Fortunatamente, il governo italiano è stato uno dei primi al mondo ad inserire delle barriera, per tutelare la privacy dei cittadini. Attualmente, c’è la possibilità di disabilitare la cronologia della chat, affinché le conversazioni private non vengano utilizzate per migliorare il cervello artificiale.

Ma cosa succedeva prima che arrivasse questa possibilità? E’ difficile dirlo con certezza, ma la Samsung ha fatto capire che le informazioni scritte come prompt, andavano a finire nel server dell’azienda OpenAI, proprio per migliorare ChatGPT, come file registrati. Un passo avanti, tuttavia, per chi volesse eliminare tutti i dati personali dal famoso cervello artificiale, è necessario compilare un modulo specifico.

Nonostante questo, l’azienda non può assicurare che tutti i dati vengano completamente cancellati dal web. Persino il CEO di OpenAI ha affermato che sarebbe un errore fidarsi troppo di ChatGPT ma, al contempo, l’azienda sta lavorando per rendere il tutto più affidabile.

Inoltre, c’è anche il rischio che qualcuno possa entrare nei server della OpenAI per carpire le informazioni riservate dei clienti. Perciò, l’azienda americana che ha creato ChatGPT, non condivide i dati personali con aziende esterne per scopi pubblicitari, ma solo con gli addetti ai lavori che si interessano alla manutenzione dei sito e dell’app.

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