Come guadagnare su YouTube? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul sistema di monetizzazione del sito web
Negli ultimi giorni sta facendo parecchio discutere il caso TheBorderline. Il gruppo di youtuber si trovava intento a registrare una challenge a bordo di una Lamborghini, poco prima del terribile incidente a Casal Palocco che ha portato alla morte di un bambino di 5 anni.
Se la dinamica è ancora tutta da confermare e sembra essere controversa, c’è un altro tema che – soprattutto per i meno esperti – è tema di dibattito: come guadagnare su YouTube? Serve veramente mettere a rischio la propria vita? La risposta è ovviamente no, la piattaforma di Google è un enorme contenitore di video di ogni genere, composta da creator che hanno saputo mettere in campo le proprie idee per ottenere numeri.
Una vicenda quella dei The Borderline che ha portato a rabbia e sdegno non solo nelle persone “comuni”, ma anche negli youtuber stessi. Per via della figura lavorativa che inevitabilmente sta venendo infangata, soprattutto dai meno esperti, che chiedono a gran voce di ridurre i guadagni e di applicare norme più severe.
Come si guadagna su YouTube? Ecco cosa c’è da sapere
Ma come si fa a monetizzare sulla piattaforma di Google? Serve veramente spingersi così oltre? Facciamo chiarezza. Per prima cosa, è necessario che l’utente abbia ottenuto almeno 10.000 visualizzazioni coi suoi video per sottoscrivere una partnership con la piattaforma.
Le cifre di guadagno sono variabili, si va dai 50 centesimi per ogni 1000 visualizzazioni a circa 5 euro. Da cosa dipende questa variabile? Dalla qualità dei contenuti postati. Si tende infatti a privilegiare video originali e di qualità, parlando magari di storia o di messaggi family-friendly. Per poter guadagnare, inoltre, bisogna caricare video con costanza. E se possibile, pubblicizzare il canale attraverso i propri profili social o un blog. Ma anche con azioni di marketing pensate a tavolino.
Un’altra via spesso utilizzata dagli youtuber per incrementare i guadagni è quella di inserire messaggi promozionali all’interno dei video, tramite contratti stipulati con agenzie e aziende esterne. C’è infine un metodo lanciato negli ultimi anni molto utile per avere uno stipendio più che buono a fine mese, ossia gli abbonamenti.
Sulla falsa riga delle subscription di Twitch, questo sistema si basa sulla fidelizzazione degli utenti iscritti, che decidono di pagare una quota mensile per poter ottenere benefici sul canale e supportare il proprio youtuber preferito.