Allarme residenza: tra quella elettiva e quella fiscale c’è una bella differenza e arrivano sanzioni

Allarme residenza: sai qual è la differenza tra quella elettiva e quella fiscale? Ecco la guida completa che spiega tutto.

Molti cittadini esteri hanno un problema che riguarda la residenza elettiva e il permesso di soggiorno. Questo problema riguarda anche i cittadini extracomunitari, compresi britannici che dopo la Brexit non fanno più parte della Comunità Europea.

Allarme residenza: cosa sta accadendo?
Allarme residenza: cosa c’è da sapere – Internet.tuttogratis.it

La residenza elettiva permette l’ingresso in Italia, per soggiornare per un determinato arco di tempo. In questo modo, il cittadino straniero ha la possibilità di stabilirsi nel nostro paese purché dimostri di avere risorse sufficienti per mantenersi autonomamente senza dover esercitare alcune attività di lavoro.

La residenza fiscale, invece, fa riferimento al paese in cui una persona o un’impresa devono versare le tasse in base a quanto stabilito dalla legge locale. Si tratta dunque di due concetti estremamente diversi tra loro, per i quali è necessario fare un approfondimento per capire con esattezza come funzionano e come ottenerle.

Allarme residenza: come si ottiene la residenza elettiva?

La residenza elettiva altro non è che un particolare tipo di permesso di soggiorno che deve essere richiesto per il rilascio di un visto che consente di rimanere in Italia, per un determinato arco di tempo.

Allarme residenza: differenza da conoscere
Residenza: come ottenere quella elettiva – Internet.tuttogratis.it

Grazie alla residenza elettiva è possibile entrare in Italia e soggiornare per un periodo superiore a 90 giorni senza dover esercitare alcuna attività lavorativa nello Stato.

In base a quanto stabilito dalla legge italiana il permesso di soggiorno per residenza elettiva può essere rilasciato in quattro casi:

  • al cittadino straniero titolare di un rischio di ingresso per residenza elettiva
  • al cittadino straniero titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, autonomo o per motivi familiari
  • per il cittadino straniero che risulta essere familiare di un altro cittadino
  • al cittadino straniero dipendente del Vaticano

La domanda di rilascio del permesso di soggiorno deve essere presentata presso gli uffici abilitati, compilando gli appositi moduli e allegando tutta la documentazione richiesta.

Cos’è la residenza fiscale?

Quando si parla di residenza fiscale si fa riferimento al paese in cui una persona o un’impresa è tenuta a versare le tasse in base alle leggi locali. Si tratta dunque della residenza che individua il luogo in cui le persone fisiche e giuridiche sono considerate fiscalmente responsabili e soggette a specifici obblighi fiscali.

Per poter cambiare residenza fiscale è necessario cancellare la propria iscrizione all’anagrafe del paese presso il quale si è residenti. Successivamente bisogna stabilire la dimora abituale nel paese dove si desidera istituire la residenza fiscale. A questo punto occorre effettuare l’iscrizione all’anagrafe italiana residenti all’estero.

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