Le bollette, per gli italiani, sono diventate un vero salasso e la cosa peggiore è che la situazione non sembra in via di miglioramento.
Sarà la guerra in Ucraina, o l’inflazione, o magari la transizione green, ma una cosa è certa: luce e gas costano sempre di più. Se non si pagano le bollette, poi, si rischia grosso. A volte, però, i fornitori di energia commettono degli errori, e sapendoli possiamo tutelarci.
Nonostante ARERA e il Governo cerchino di tutelare le famiglie dai rincari di luce e gas, le bollette sono ancora troppo care e soprattutto restano un “mistero” per molti cittadini.
Alzi la mano chi ha provato a interpretare tutti quei numeri riportati nel grafico per gestire i consumi e non ci ha capito niente. Probabilmente siamo in molti a pensare che le bollette siano incomprensibili.
Anche le offerte del mercato libero invece di facilitarci le cose – magari di scegliere il fornitore più adatto alle nostre esigenze – sono complicate e alla fine il risparmio non si vede mai.
Vogliamo comunque essere ottimisti e pensare che in fondo i prezzi dell’energia sono quelli che sono e non c’è una vera volontà di svuotare i nostri portafogli.
Purtroppo, anche nella situazione più rosea possono accadere degli errori. Ecco a cosa prestare attenzione.
Stangata in bolletta? Forse la colpa è di un comunissimo errore che però può costarci caro
Se notiamo qualcosa che non va nella nostra bolletta – sia essa digitale che cartacea – dobbiamo subito comunicare con il nostro fornitore di energia.
Solitamente chiamare il servizio clienti non è facile, le attese sono infinite e spesso riceviamo assistenza da un operatore che non è nemmeno italiano, seppur formato adeguatamente per darci supporto.
Forse non tutti sanno, però, che il modo migliore per ricevere una risposta in tempi brevissimi è quella di scrivere una PEC, ovvero una email con la posta elettronica certificata, all’indirizzo PEC del nostro fornitore. In questo modo l’azienda non può esimersi dal prendere in carico la nostra richiesta.
Andiamo ora a vedere quale potrebbe essere il caso di comunicare urgentemente con la società che ci fornisce luce, gas o entrambi.
Se notiamo che il totale della bolletta è troppo alto, anche considerando i rincari o i consumi stagionali, possiamo controllare una dicitura, che di solito compare in alto a sinistra della bolletta stessa.
Può capitare, a causa di un errore dell’azienda, che il nostro contratto non sia stato elaborato come “utente residenziale”, ma come “utenza non residenziale”. La differenza tra le due tipologie di utenza/contratto c’è, e si riversa soprattutto nella cifra totale.
Perché gli utenti non residenziali sono praticamente le aziende, gli uffici, e tutti coloro che non usano luce e gas per l’abitazione principale. Per prima cosa, gli utenti non residenziali pagano l’energia di più e poi devono sopperire a spese e canoni che non sono previsti per gli utenti residenziali.
Chi si rende conto di un errore di questo genere nella bolletta deve immediatamente contattare il fornitore e far aggiornare la pratica. Una volta accertata la ragione, tra l’altro, si ha diritto anche agli arretrati.