Da che età si possono fare i tatuaggi? La risposta a questa domanda non è scontata perché ci sono diverse casistiche.
Il mondo dei tatuaggi è molto più variegato di quello che si possa pensare; una delle domande più frequenti, però, è sull’età in cui si possono fare e come bisogna comportarsi.
Sempre più giovani desiderano farsi un tatuaggio, pratica antichissima che, nonostante il variare delle mode, è sempre in auge.
Tra l’altro anche l’offerta è molto ampia: pensando al tatuaggio sicuramente ci immaginiamo quello “classico”, denominato americano, fatto con le macchinette ad aghi e gli inchiostri. Ma le tecniche sono davvero tantissime, così come i professionisti che le praticano.
I tatuaggi possono essere fatti col metodo tailandese, effettuati con un bastone che crea disegni legati al buddismo; oppure col metodo giapponese, con un paletto di bambù; infine col metodo samoano, fatto con un bastone e una punta di osso o di metallo.
Qualunque sia il tatuaggio che decidiamo di effettuare, quando siamo maggiorenni non sussistono problemi. La vera domanda riguarda il caso in cui un giovane sia minorenne e decidesse di farsi questo particolare decoro sul corpo.
Tatuaggio, da che età si può fare? Ecco i casi da prendere in considerazione
Come detto, dai 18 anni in su chiunque può andare in uno studio di un tatuatore e decidere insieme al professionista quale disegno od opera farsi imprimere sulla pelle.
Un minorenne, secondo le attuali Leggi, non può farlo; attenzione, tra l’altro, ai tatuatori senza scrupoli che pur di acchiappare qualche cliente in più potrebbero mentire e dire al giovane di minore età che i tatuaggi si possono fare lo stesso.
L’unico modo legale per fare un tatuaggio se non si hanno ancora 18 anni è quello di chiedere il consenso dei genitori o tutori. Il consenso, è importante sottolinearlo, non deve esser verbale ma scritto e firmato.
La dichiarazione deve essere effettuata da entrambi i genitori, anche nel caso che siano separati e il figlio viva con uno solo dei due, a meno che all’altro non sia stata tolta la potestà.
Se i genitori sono in disaccordo, come spesso capita, non c’è niente da fare, bisognerà attendere di aver compiuto 18 anni.
Anche se possono sembrare regole troppo “rigide”, dobbiamo ricordare che fare un tatuaggio può esporre a rischi per la salute, anche se fortunatamente i casi sono rari. In alcuni casi possono manifestarsi reazioni allergiche alle sostanze contenute negli inchiostri, a volte persino infezioni gravi se non sono stati usati strumenti sterilizzati; o ancora, purtroppo ad alcuni soggetti la cicatrizzazione forma dei granuli o noduli antiestetici.
Se ne evince che in caso di sfortunato danno, il maggiorenne potrà rifarsi sul professionista, mentre nel caso di un minorenne l’attribuzione delle responsabilità è più difficoltosa – proprio per l’assenza del consenso – e dunque il tatuatore rischia punizioni ancora più severe.