Raffica di multe dell’Agenzia delle Entrate a queste categorie: controlla subito se sei a rischio

Controlli a tappeto e raffica di multe: l’Agenzia delle entrate non fa sconti a nessuno. Vediamo le categorie più a rischio.

Il Governo Meloni ha “sguinzagliato ” il Fisco e da maggio sono iniziati i controlli a tappeto. Tolleranza zero per truffatori ed evasori. Vediamo nel dettaglio chi è che rischia di più.

Multe dell'agenzia delle entrate
Controlli a tappeto da parte dell’Agenzia delle entrate-(Ansa foto)- Internet.tuttogratis.it

Controlli automatizzati e visite a domicilio: nell’occhio del mirino dell’Agenzia delle entrate milioni di italiani che stanno rischiando molto grosso. Il Governo Meloni, infatti, da un lato cerca di andare incontro ai contribuenti con misure come la definizione agevolata e lo stralcio delle cartelle. Dall’altro però vale il principio della tolleranza zero verso i “furbetti”.

Chi viene colto in posizioni di irregolarità, oltre a pesanti sanzioni, rischia anche la chiusura immediata della propria attività lavorativa. Infatti, a partire dal 16 maggio 2023 è partita quella che si può definire come una vera e propria crociata contro alcuni italiani. Per vedersi chiudere tutto è sufficiente essere ritenuti “soggetti rischiosi”. Pertanto è bene sapere se si rientra nelle categorie più bersagliate dai controlli del Fisco o se si può dormire sonni tranquilli.

Agenzia delle entrate: ecco chi è a rischio

Obiettivo dell’attuale Esecutivo è combattere con ogni mezzo l’evasione fiscale, vera piaga del Paese. Giorgia Meloni e il suo team vogliono sostenere le fasce reddituali più svantaggiate abbassando le tasse ma puntano anche ad estirpare l’evasione che, nel corso degli anni, ha contribuito a prosciugare le casse dello Stato.

Chi rischia le multe
Milioni di italiani a rischio/ Internet.tuttogratis.it

Al momento al centro dei controlli dell’agenzia delle entrate ci sono milioni di Partite IVA. Sono previste multe di oltre 3.000 euro per quei lavoratori autonomi che aprono e poi chiudono dopo pochissimo la Partita  IVA. Infatti sono moltissimi i casi, in Italia, in cui la partita IVA compare solo a livello nominativo ma non viene realmente utilizzata. Come sono altrettanti i casi in cui una partita IVA con un codice specifico venga poi utilizzata per fare tutt’altro.

I controlli avvengono, in prima battuta, in forma automatizzata: verrà controllata la professionalità e la formazione del titolare della Partita IVA e la sua posizione nei confronti del Fisco. Solo in una seconda fase, se vengono rilevati elementi di rischio, il contribuente verrà convocato e avrà l’onere di dimostrare le sue ragioni. Nel caso in cui si riscontrino delle irregolarità, oltre alla sanzione, il Fisco potrà procedere con la chiusura automatica e d’ufficio della partita IVA come è già successo a molti italiani nel giro di meno di un mese dall’inizio dei controlli. Un libero professionista, così, dall’oggi al domani non potrà più esercitare e sarà tenuto anche a pagare una sanzione salata. In seguito potrà chiedere nuovamente la riapertura di una Partita IVA per poter esercitare la sua professione ma dovrà presentare all’agenzia delle entrate determinate garanzie anche in termini pecuniari.

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