Che voi crediate nei miracoli o meno, non riuscirete a non rimanere a bocca aperta con questa storia a dir poco incredibile.
La scienza molto spesso stupisce, soprattutto i non addetti ai lavori. Per quanta fiducia si possa riporre nella ricerca e nella tecnologia, non sempre si ha una visione lucida di quello che davvero si può fare e a che punto si è arrivati. Chi crede nei miracoli potrebbe attribuire certe cose ad un intervento divino, ma la verità è che l’avanzamento della tecnologia è molto più futuristico di quello che possiamo immaginare. A dimostrazione di questo c’è una storia che ha dell’incredibile.
Non è una fake news: un uomo paralizzato da dieci anni ha davvero ripreso a camminare a muoversi e non è un miracolo! Pura e semplice ricerca scientifica che ha fatto passi da gigante in tantissimi campi. Poter riprendere la propria vita dopo aver tragicamente perso la facoltà di muoversi e camminare è una svolta sensazionale che potrebbe rivoluzionare la vita di chi è paralizzato.
Un uomo paralizzato torna a camminare: è tutto vero, grazie alla tecnologia
La parte davvero incredibile di questa storia è l’avanzata tecnologia utilizzata per portare a termine l’operazione e far finalmente camminare di nuovo questo giovane uomo. Gert-Jan Oskam, olandese, ha avuto un gravissimo incidente in Cina che lo ha costretto su una sedia a rotelle e per undici anni non ha avuto più la possibilità di camminare da solo. Questo è quello che i medici gli avevano detto, non paventando prospettive positive per il suo futuro.
Ma grazie al lavoro di un team di neuroscienziati, capitanato da Jocelyne Bloch, all’Università di Losanna, Oskam ha potuto di nuovo alzarsi in piedi da solo e camminare senza l’ausilio della sua sedia a rotelle. Sembra incredibile ma è pura neuroscienza: una nuova tecnologia sviluppata da Bloch e i suoi colleghi può intercettare le onde cerebrali e mandare l’impulso alla spina dorsale in modo che muova gli arti giusti, inizialmente paralizzati e impossibilitati a muoversi.
Questa incredibile tecnologia, naturalmente, è ancora in una fase molto primitiva ma la ricerca va avanti e il successo ottenuto con Oskam è un buon punto di partenza per sviluppare metodi sempre più avanzati e nuovi e garantire un futuro migliore a chi credeva che fosse ormai tutto perduto ma potrà, finalmente, avere una prospettiva più rosea.