Geoffrey Hinton: chi è il pioniere dell’IA e qual è il suo parere

Geoffrey Hinton: ultimamente si sente sempre più spesso parlare di intelligenza artificiale. Oggi scopriamo chi è il pioniere dell’IA e qual è il suo parere.

Geoffrey Hinton è considerato uno dei padrini dell’intelligenza artificiale. Negli ultimi giorni le sue dichiarazioni stanno facendo discutere, perché nessuno si sarebbe aspettato che proprio il fondatore dell’IA avrebbe sottolineato i pericoli connessi ad essa.

AI Geoffrey Hinton
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Geoffrey Hinton ha lavorato per molto tempo a Google ed è diventato famoso grazie ai suoi studi sull’intelligenza artificiale, tanto da esserne considerato una sorta di padrino. Dopo aver conseguito la laurea in psicologia sperimentale, presso l’Università di Cambridge, il londinese ha ottenuto un dottorato di ricerca in intelligenza artificiale presso l’Università di Edimburgo.

Dunque, sin da subito Hinton ha mostrato un interesse verso tutto quello che ha a che fare con l’intelligenza artificiale. Ad oggi, infatti, è considerato uno dei massimi esperti della materia che tra le altre cose ha contribuito a rendere popolare l’algoritmo di retropropagazione dell’errore.

Negli ultimi 10 anni Hinton ha lavorato part time per Google occupandosi di Google Brain, il ramo che si occupa dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Oggi, però, fanno scalpore le sue dichiarazioni che sottolineano i rischi legati all’utilizzo e allo sviluppo dell’AI.

Geoffrey Hinton: dichiarazioni che fanno scalpore

Il padrino dell’intelligenza artificiale ha sottolineato i pericoli che derivano da essa. Per il momento di intelligenza artificiale non è più intelligente degli esseri umani ma, come lo stesso Hinton ammettere, presto potrebbe esserlo.

Ai Geoffrey Hinton:
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Nel corso di un’intervista rilasciata di recente Hinton ha parlato anche di chat GPT affermando che, al momento, queste chatbot si sostiuiscono alle persone, sia nella quantità che nella qualità dei materiali prodotti. Anche se, per ora, l’intelligenza artificiale non è ancora in grado di ragionare in maniera autonoma, creando “cose” dal nulla, con lo sviluppo dei sistemi, probabilmente si arriverà a questo tipo di rischio.

Considerando il ritmo a cui avanza il progresso tecnlogico e le nuove scoperte, in ambito scientifico e informatico, non bisognerà attendere molti anni prima che un’AI sia in grado di sostituirsi in toto all’essere umano.

Tutto ciò è estremamente preoccupante, tanto che Elon Musk ha chiesto di sospendere per 6 mesi le attività in questo ambito. Ma, per ora, il suo grido di allarme non è stato raccolto dalle istituzioni.

Forse è il caso di fermaci a riflettere sulle conseguenze di queste nuove tecnologie e della possibilità che a minacciare l’essere umano non sia solo il cambiamento climantico e l’inquinamento, ma anche l’AI.

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