Permessi 104: spettano anche se in famiglia c’è un disoccupato? La risposta è strabiliante

Si possono richiedere i permessi 104 anche se con il disabile grave convive una persona disoccupata? Il parere della Cassazione e dell’INPS.

La Legge 104 stabilisce che i permessi retribuiti dal lavoro possono essere fruiti sia dal dipendente disabile sia dal suo familiare caregiver.

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Tale diritto spetta anche se, sotto lo stesso tetto del soggetto disabile grave, vive un’altra persona disoccupata? Sarebbe quest’ultima a dover garantire assistenza?

La Legge 104, in realtà, non risolve il dubbio. È, quindi, intervenuta la Corte di Cassazione e, in seguito l’INPS con alcune Circolari, che hanno chiarito in che modo vanno utilizzati i permessi 104.

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Permessi 104 e disoccupati: la decisione della Cassazione

La sentenza n. 13481 del 20 luglio 2004 della Corte di Cassazione ha sottolineato quando il lavoratore disabile o caregiver può ottenere i permessi 104, anche se in casa con il disabile vive un disoccupato. In particolare, i Giudici hanno stabilito che:

  • la condizione fondamentale per l’agevolazione è che il disabile non sia ricoverato a tempo pieno;
  • anche quando il caregiver lavora, va garantita assistenza al disabile (ad esempio tramite badante o un parente disoccupato);
  • chi assiste il disabile quando il caregiver è impegnato ha diritto, a sua volta, a 3 giorni di “libertà”;
  • durante la fruizione di questi 3 giorni di svago, il caregiver può usufruire dei permessi 104, per garantire assistenza al disabile grave.

Di conseguenza, per la Cassazione, i permessi retribuiti spettano anche se, col disabile vive già una persona che può assisterlo, come, ad esempio, un disoccupato.

Cosa stabilisce l’INPS in merito al dovere di assistenza?

Con la Circolare INPS n. 90 del 2007, l’Istituto di previdenza ha ripreso la decisione della Cassazione e ha precisato ulteriori aspetti relativi ai permessi 104.

Nello specifico, l’INPS ha specificato che:

  • si possono richiedere i permessi anche se nel nucleo familiare c’è un soggetto disoccupato;
  • il disabile può anche scegliere in autonomia il familiare che dovrà accudirlo. Ad esempio, può decidere che, per 3 giorni al mese, voglia essere assistito da un altro soggetto;
  • la persona disabile non deve essere assistita per forza quotidianamente. I permessi 104, infatti, possono anche essere fruiti in maniera frazionata, ad ore;
  • anche il lavoratore che vive o lavora lontano dal disabile ha diritto ai permessi, se presta adeguata assistenza al familiare non autosufficiente;
  • il titolare del beneficio può decidere di ricorrere anche ad altri strumenti assistenziali, pubblici o privati. Ad esempio, può rivolgersi a strutture esterne o badanti;
  • il beneficio non spetta se il disabile grave è ricoverato a tempo pieno in una struttura pubblica.

In conclusione, sia per la Cassazione sia per l’INPS, non costituisce ostacolo alla fruizione dei benefici previsti dalla Legge 104 la circostanza che con la persona disabile viva un disoccupato.

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