Il congedo 104 è compatibile con l’esenzione IMU? Il vantaggioso metodo per non pagare la tassa sulla prima casa

Il congedo 104 presuppone la convivenza tra disabile e caregiver. Se quest’ultimo deve trasferirsi dall’ammalato, perde il diritto all’esenzione IMU?

Il requisito fondamentale per ottenere i due anni di congedo 104 è che il disabile grave e il familiare che lo assiste risiedano nella stessa casa.

congedo 104
Congedo 104 e dimora temporanea – Internet.tuttogratis.it

Se, quindi, il caregiver sposta la sua residenza presso l’abitazione del disabile, per richiedere l’agevolazione, deve rinunciare al diritto a non pagare l’imposta sulla prima casa? La risposta è, purtroppo, affermativa, perché i due benefici non sono fruibili in contemporanea.

La variazione dell’abitazione, infatti, fa sì che quest’ultima funga, automaticamente, da prima casa; su quella originaria, dunque, è dovuto il versamento dell’IMU.

Ma procediamo con ordine e vediamo come si può evitare di pagare l’imposta sull’immobile anche se si beneficia del congedo straordinario.

Esenzione IMU prima casa: in quali ipotesi è incompatibile con il congedo 104?

La normativa stabilisce che sull’abitazione principale il contribuente è esonerato dal pagamento dell’IMU. Per beneficiare dell’agevolazione, tuttavia, sono necessari i seguenti requisiti:

  • la dimora abituale;
  • la residenza anagrafica.

Ai sensi dell’art. 43 del codice civile, per residenza si intende “il luogo in cui il soggetto stabilisce la sede principale dei sui affari e interessi“.

Se il caregiver trascorre tutto il tempo presso l’abitazione del disabile grave e sposta in quel luogo la residenza, la casa precedente diventa seconda casa e, quindi, su di essa è dovuta l’IMU.

Leggi anche: “Cambiano congedo straordinario e permessi 104: le novità INPS sono sbalorditive“.

Congedo 104 e dimora temporanea

Esiste, però, un metodo per usufruire del congedo 104 e, allo stesso tempo, continuare a beneficiare dell’esenzione IMU. Si tratta della richiesta di dimora temporanea.

In cosa consiste? In pratica, ci si può trasferire in un diverso Comune, senza fissarvi la residenza. La dimora temporanea, però, può essere chiesta per non più di 12 mesi, al termine dei quali sarà necessario procedere con il cambio di residenza.

Costituisce, in ogni caso, un’ottima soluzione per i caregivers che devono stabilirsi presso i disabili gravi da accudire per un periodo non superiore a un anno. In questo modo, potranno non pagare l’IMU sulla prima casa.

Consulta anche il seguente articolo: “Congedo straordinario, un requisito è indispensabile: rischi di perderlo“.

Presentazione della richiesta di dimora temporanea

Per la concessione della dimora temporanea, l’interessato deve presentare apposita domanda di iscrizione nel Registro della popolazione temporanea, istituito presso l’anagrafe del Comune.

Nella richiesta vanno indicati i dati anagrafici del caregiver, le ragioni alla base dell’istanza e il nuovo indirizzo. Deve, inoltre, essere allegata la copia di un valido documento di identità e del codice fiscale.

Dopo il rilascio del certificato di dimora temporanea, è, infine, possibile presentare domanda per il congedo 104.

Specifichiamo, tuttavia, che l’INPS ha il compito di verificare la sussistenza del requisito della dimora temporanea e, solo in caso di accertamento positivo, rilascia il congedo.

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