L’assegno di inclusione erede dell’RdC: malcontento per molti, gli esclusi dalla prestazione Inps

L’Assegno di Inclusione sostituirà il Reddito di Cittadinanza nel 2024. Il beneficio verrà erogato esclusivamente alle famiglie con soggetti fragili.

Dal 1° gennaio 2024 l’RdC sarà sostituito dall’Assegno di Inclusione come misura di sostegno alla povertà. Ma il Governo non lascerà soli gli esclusi.

Assegno Inclusione Reddito di Cittadinanza
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Giorgia Meloni sta tenendo fede a quanto detto fin dall’inizio della campagna elettorale del 2022. Il Reddito di Cittadinanza deve sparire per lasciare il posto ad una misura più efficace e moralmente sostenibile. L’RdC avrebbe dovuto sostenere i cittadini mentre cercavano lavoro ma si è rivelato un fallimento sotto diversi punti di vista. Da qui la sua cancellazione o meglio trasformazione in due diversi strumenti per raggiungere un duplice obiettivo.

Da una parte l’Assegno di Inclusione, il sussidio economico per le famiglie con soggetti fragili. Dall’altra uno strumento di attivazione per il lavoro dedicato ai percettori di RdC che dovrà servire per l’inserimento obbligatorio nel mondo del lavoro entro dodici mesi. In entrambi i casi si tratta di contributi economici ma si differenziamo per importo e durata dell’erogazione.

Assegno di Inclusione, come funziona

L’Assegno di Inclusione avrà un importo pari a 500 euro al mese ossia 6 mila euro all’anno che potranno diventare 7.360 euro moltiplicati per la scala di equivalenza se

  • tutti i componenti del nucleo familiare hanno 67 anni,
  • un componente è un disabile grave.

Beneficiare della prestazione sono le famiglie in cui è presente un minore, un disabile o una persona over 60. L’erogazione è prevista per diciotto mesi. Poi si potrà richiedere il rinnovo e ricominceranno i versamenti per altri dodici mesi dopo un mese di stop.

Requisiti da soddisfare

Per accedere al sussidio occorrerà essere

  • cittadini italiani,
  • cittadini di uno Stato UE oppure extracomunitari con permesso di soggiorno,
  • residenti in Italia da almeno 5 anni di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Inoltre, tra le condizioni citiamo

  • l’ISEE inferiore a 9.360 euro,
  • il reddito familiare sotto i 6 mila euro all’anno moltiplicati per il coefficiente della scala di equivalenza,
  • un immobile prima casa di proprietà non superiore a 150 mila euro ai fini IMU,
  • altri immobili inferiori a 30 mila euro ai fini ISEE,
  • il possesso di un’auto con cilindrata inferiore a 1600 cc o motoveicoli con cilindrata inferiore a 250 cc.

Obbligo di lavoro con l’Assegno di Inclusione

La misura prevede che i disoccupati e i maggiorenni non impegnati in un corso di studi debbano intraprendere un percorso di inserimento lavorativo presso un Centro per l’Impiego. Sono esonerati dall’obbligo esclusivamente gli over 60 e i disabili o componenti con carichi di cura.

Rifiutando anche una sola offerta di lavoro congrua la prestazione decadrà. La congruità si riscontra in un

  • contratto a tempo indeterminato senza limiti di distanza a tempo pieno o part time per il 60% con retribuzione come prevista dal CCNL,
  • contratto a tempo determinato entro 80 chilometri dalla propria residenza. Durante il periodo di contratto fino a sei mesi l’Assegno non verrà erogato. I versamenti riprenderanno al termine.

Accenni allo strumento di attivazione al lavoro

Il secondo strumento dedicato alle famiglie senza componenti fragili e percettori dell’RdC prevede l’erogazione di 350 euro al mese al massimo per dodici mesi senza possibilità di rinnovo. 

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