Il nostro ordinamento offre ben quattro strumenti per accedere alla pensione anticipata. Ma solo a chi possiede una certa percentuale di invalidità.
Gli invalidi al 74% hanno diverse strade per smettere di lavorare senza dover attendere i 67 anni di età.
Se si rispettano determinate soglie reddituali, è possibile accedere alle misure assistenziali, come l’Assegno per gli invalidi parziali, per il quale non sono richiesti specifici requisiti contributivi.
Ma gli invalidi che hanno accumulato una certa anzianità contributiva, possono accedere anche a quattro misure previdenziali. In particolare, ci riferiamo ad: APE Sociale, pensione anticipata per i lavoratori precoci, Assegno Ordinario di Invalidità e Opzione Donna.
Analizziamo, nel dettaglio, tali strumenti.
Pensione anticipata con APE Sociale: quando spetta agli invalidi?
L’APE Sociale permette l’uscita anticipata dal mondo del lavoro agli invalidi al 74% che hanno raggiunto:
- 63 anni di età;
- 30 anni di contributi. Le lavoratrici con un figlio, tuttavia, possono usufruire della pensione anticipata con 29 anni di contribuzione, mentre, quelle con 2 o più figli, con 28 anni di anzianità contributiva.
L’ammontare massimo dell’assegno pensionistico è di 1.500 euro, fino al compimento dei 67 anni di età. Non sono, però, previste penalizzazioni.
Consulta anche: “Ape sociale per lavori gravosi: requisiti per accedere alla misura“.
Pensione anticipata lavoratori precoci: requisiti
Un altro metodo per usufruire della pensione anticipata, destinato anche agli invalidi al 74%, è quello pensato per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno almeno un anno di contributi prima dei 19 anni di età.
Per accedervi, è necessario avere non meno di 41 anni di contribuzione ed essere iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996.
Assegno Ordinario di Invalidità: a chi è destinato?
I lavoratori privati con una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 67% possono beneficiare anche dell’Assegno Ordinario di Invalidità.
Sono necessari, però, almeno 5 anni di contributi, dei quali 3 accreditati nell’ultimo quinquennio.
L’Assegno è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, ma può essere ridotto. Maggiore è il reddito percepito, infatti, superiore sarà la riduzione della prestazione.
Nello specifico, il taglio sarà:
- del 25%, se il reddito supera di 4 volte il trattamento minimo;
- del 50%, se il reddito è superiore a 5 volte il minimo;
- nessuna riduzione, in caso di redditi non superiori a 4 volte il minimo.
Leggi anche: “Assegno di invalidità 2023: i nuovi importi cambiano tutto“.
Invalidità al 74% e pensione anticipata con Opzione Donna
Tra le categorie di beneficiarie di Opzione Donna, la Legge di Bilancio 2023 ha inserito anche le invalide al 74%. La misura è accessibile con i seguenti requisiti:
- 60 anni di età. È previsto, tuttavia, uno sconto anagrafico di un anno, per chi possiede un figlio o di 2 anni, per chi possiede due o più figli;
- 35 anni di contribuzione.
Si applica, però, il calcolo interamente contributivo, con una riduzione della somma spettante fino al 30%.