Il divieto di utilizzo di stufe e camini nasce dall’esigenza di risparmiare su gas ed energia elettrica diventata preponderante dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
I consumatori hanno cercato valide alternative al riscaldamento tradizionale per evitare il salasso in bolletta.
La volontà di risparmio spesso si scontra con la dura realtà. Nonostante i tanti piccoli accorgimenti che si possono mettere in atto in casa per ridurre i consumi di energia elettrica e gas se i relativi prezzi sono troppo alti la bolletta riserverà amare sorprese. Non solo, anche il passaggio alla stufa a pellet o ai camini a biomassa visto come soluzione economica ed ecologica ha riservato brutte sorprese. L’aumento esponenziale dei costi delle forniture di gas ed energia, infatti, collegato alla crisi energetica ha portato al divieto di utilizzo dei camini a biomassa e delle stufe a pellet. I cittadini sono rimasti spiazzati da questa decisione presa in molte regioni del nord Italia. Non possono più accendere liberamente il proprio riscaldamento alternativo ma devono seguire specifiche norme che, diciamo la verità, potrebbero anche rivelarsi insufficienti per affrontare l’attuale crisi.
Divieto dell’uso di camini e stufe a pellet, una realtà sempre più tangibile
Aumentano i provvedimenti regionali che stabiliscono il divieto di utilizzo di camini a biomassa e stufe a pellet. Rispetto alle norma attualmente vigenti, poi, si ipotizza a breve un ulteriore incremento delle restrizioni. Lo scopo è ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria.
Il problema del camino e della stufa è proprio l’emissione di particolato fine e di altri composti inquinanti che danneggiano la salute. L’unico modo per ridurre tali serie problematiche è diminuire gradualmente l’utilizzo partendo dalle zone con maggiori criticità dal punto di vista ambientale. L’idea, poi, è di estendere il divieto anche ad altre fonti di combustione (camini a legna).
Come riscaldarsi?
Non potendo usare camini a biomassa e stufe a pellet diventa rilevante la questione di “come riscaldarsi”? Aver affrontato una spesa ingente ritrovandosi a non poter sfruttare l’acquisto non è certamente piacevole. L’alternativa consigliata per riscaldare edifici e abitazione è, naturalmente, una fonte di energia rinnovabile. Si punta, dunque, alle pompe di calore e al solare termico. Pannelli solari e fotovoltaici sono, a conti fatti, la soluzione migliore (sapete qual è la durata media di vita?) ma il vero obiettivo è sensibilizzare l’intera popolazione sulla questione ambientale e sull’importanza di ridurre l’inquinamento atmosferico nonché di proteggere l’ambiente in cui viviamo.