I permessi 104 sono retribuiti dall’INPS. Come si calcola l’indennità spettante? Corrisponde all’intera retribuzione? Scopriamolo.
Grazie ai permessi 104 i lavoratori disabili e i loro familiari caregivers possono assentarsi dal lavoro senza perdere la retribuzione.
In particolare, il beneficio consiste in 3 giorni di permesso retribuito al mese, frazionabili anche in ore. In alternativa, si possono richiedere permessi orari giornalieri e, nello specifico, 2 ore al giorno se l’orario lavorativo è uguale o superiore a 6 ore, oppure un’ora, se l’orario lavorativo è inferiore a 6 ore. I genitori (anche adottivi o affidatari) di figli disabili gravi minori possono ottenere anche il prolungamento del congedo parentale.
Vediamo a quanto ammonta e come si calcola l’indennità riconosciuta ai dipendenti.
Permessi 104: quando possono essere richiesti?
Ai sensi dell’art. 33 della Legge 104, i permessi spettano solo ai lavoratori dipendenti (pubblici o privati) affetti da disabilità grave, accertata dalle competenti Commissioni mediche ASL, o ai parenti che li assistono.
Il “Decreto Conciliazione Vita Lavoro” del 13 agosto 2022, inoltre, ha abolito la figura del cd. referente unico dell’assistenza. Di conseguenza, adesso, per prestare assistenza alla stessa persona disabile grave, la richiesta per i permessi 104 può essere effettuata da più soggetti che, dunque, possono fruirne in maniera alternata. Prima della modifica legislativa, tale facoltà era preclusa, tranne nell’ipotesi dei genitori di figli disabili in condizione di gravità.
L’agevolazione, invece, non spetta nel caso in cui il disabile sia ricoverato a tempo pieno presso una struttura ospedaliera, tranne nel caso in cui:
- si trovi in stato vegetativo irreversibile, con prognosi infausta a breve termine;
- il ricovero venga interrotto per effettuare visite e terapie;
- la presenza del familiare sia richiesta dai medici della struttura.
Non perdere il seguente approfondimento: “Permessi 104: non tutti conoscono la nuova funzione dell’INPS che agevola la richiesta e la rinuncia dei benefici“.
Come si calcola l’indennità?
L’ammontare dell’indennità riconosciuta ai titolari dei permessi 104 viene calcolata sulla base dell’ultima paga percepita. Attenzione, però, perché vengono prese in considerazione solo le voci fisse della retribuzione, nei limiti dei massimali annuali imposti dall’INPS.
L’indennità è a carico dell’Istituto di previdenza nazionale, ma, nella maggior parte dei casi, la cifra spettante viene anticipata dal datore di lavoro che, poi, recupererà l’importo sui contributi da pagare all’INPS, portando a conguaglio le somme anticipate.
Solo in casi eccezionali, è previsto il pagamento diretto da parte dell’INPS.
Ma a quanto ammonta l’indennità per i permessi 104? Nel dettaglio:
- i permessi fruiti a giorni e a ore sono retribuiti sulla base dello stipendio effettivamente percepito;
- i permessi fruiti come prolungamento del congedo parentale, invece, sono pagati al 30% della paga effettivamente corrisposta.
Per quanto riguarda la tredicesima o la quattordicesima, l’Istituto di previdenza ha sottolineato che tali mensilità sono ricomprese nella retribuzione giornaliera da considerare ai fini della determinazione dell’indennità.