L’assegno di inclusione sostituirà il reddito di cittadinanza. Scopriamo quali sono le sue caratteristiche principali e come funziona.
Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di reddito di inclusione, si tratta di un nuovo sostegno offerto alle famiglie in difficoltà economica. Il reddito di inclusione andrà a sostituire l’attuale reddito di cittadinanza ed è appena stato introdotto, in Italia.
L’intenzione del governo Meloni è quella di eliminare il reddito di cittadinanza entro il 2024. Per questo motivo, già con la legge di bilancio 2023 sono state apportate numerose novità che riguardano proprio il reddito. Innanzitutto, è stata ridotta la finestra temporale che permette di fruire del credito mensile. Ma sono stati apportate anche altre novità significative.
Con l’introduzione del nuovo reddito di inclusione, il governo intende sostituire il reddito di cittadinanza tramite due nuove misure: l’assegno di inclusione e lo strumento di attivazione. Scopriamo di cosa si tratta e a chi sono destinate queste nuove misure.
L’assegno di inclusione: tutto quello che c’è da sapere
L’assegno di inclusione è una delle nuove misure introdotte dal governo con lo scopo di sostituire il reddito di cittadinanza. Il contributo economico sarà indirizzato in favore dei nuclei familiari in cui sono presenti disabili, minori e over 60. In favore di queste categorie di cittadini, sarà erogato un’indennità annuale del valore complessivo di €6000, più un contributo per l’affitto fino a 3.360 all’anno.
I beneficiari dell’assegno di inclusione dovranno aderire ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Per accedere all’assegno di inclusione è necessario avere un ISEE non superiore a 9360 euro. Mentre il reddito familiare deve essere inferiore a €6000 all’anno precedente. Il contributo economico sarà erogato per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi, ma potrà essere rinnovato, dopo la sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.
Il governo ha intenzione di introdurre incentivi in favore dei datori di lavoro che assumono i percettori di assegno di inclusione. In particolare, l’intenzione è quella di offrire un esonero totale del 100% del versamento dei contributi previdenziali, fatta eccezione per quelli INAIL. In questo modo, i datori di lavoro avranno la possibilità di beneficiare di uno sgravio che può raggiungere €8000 all’anno.
Strumento di attivazione: la seconda misura che sostituirà il reddito
Il governo ha introdotto anche una seconda misura per sostituire il reddito di cittadinanza: lo strumento di attivazione. Questo strumento è indirizzato i favori dei soggetti che versano in condizioni di povertà assoluta, ovvero che hanno un ISEE inferiore a €6000 all’anno.
Lo strumento di attivazione sarà valido a partire dal 1° settembre 2023 e prevede la partecipazione, della suddetta categoria di soggetti, a progetti di formazione qualificazione e riqualificazione lavorativa. Le persone che saranno coinvolte in questo percorso di formazione professionale riceveranno un’indennità di partecipazione del valore di €350, per un periodo massimo di 12 mesi.
Vi è poi un altro incentivo previsto per l’assunzione di giovani Neet. In questo caso, la misura sarà attiva a partire dal 1 giugno fino alla fine del 2023 e prevede un incentivo per le assunzioni di giovani al di sotto dei trent’anni di età. L’agevolazione consiste nel 60% della retribuzione mensile lorda e imponibile ai fini previdenziali per 12 mesi.