L’assegno ordinario di invalidità può essere revocato: il dettaglio da non sottovalutare

La revoca dell’assegno ordinario di invalidità è una possibilità tutt’altro che remota. Dimenticando una scadenza si perderà tutto.

La misura prevede la richiesta di rinnovo trascorsi tre anni dalla prima erogazione e poi dopo altri tre anni per due rinnovi.

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L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica erogata a lavoratori dipendenti, autonomi e agli iscritti alla Gestione Separata. Condizione necessaria è una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo per infermità fisica o mentale. Per ottenere il beneficio occorre presentare domanda. La decorrenza scatterà, poi, dal 1° giorno del mese successivo a quello di inoltro della richiesta rispettando i requisiti necessari per ottenere la prestazione. Requisiti che sono sia sanitari che amministrativi.

Un’informazione molto importante è che la misura ha validità triennale. Significa che prima della data di scadenza il beneficiario deve richiederne il rinnovo per non vedere revocato l’assegno di invalidità. Solo dopo tre riconoscimenti consecutivi la prestazione sarà confermata automaticamente anche se rimane la possibilità di richiesta di revisione in qualsiasi momento da parte dell’INPS.

Non si correrà più alcun pericolo di revoca dell’assegno solo raggiunti i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. La prestazione verrà d’ufficio trasformata nel trattamento pensionistico non soggetto a revoca nemmeno se dovessero variare le condizioni di salute del percettore.

Revoca assegno ordinario, mai aspettare la convocazione!

Prima della scadenza dei tre anni di validità della prestazione, il beneficiario dovrà inoltrare richiesta di rinnovo. Non sarà l’INPS a convocare la persona con invalidità. Il compito è unicamente del percettore dell’assegno ordinario.

La scadenza è stata fissata per consentire all’ente della previdenza sociale di verificare che i requisiti di accesso alla misura continuino ad essere soddisfatti. Tale verifica avverrà tramite visita medica effettuata da un medico legale incaricato. L’esito del controllo è fondamentale per continuare a ricevere la prestazione o, al contrario, per non riceverla più.

Le tempistiche di rinnovo

L’interessato per rinnovare la misura dovrà inoltrare

  • una prima domanda di riconoscimento del diritto. Una volta accertati i requisiti l’assegno sarà erogato per tre anni,
  • una seconda domanda prima della scadenza dei tre anni per dimostrare di soddisfare ancora i requisiti,
  • l’ultima domanda, la terza, entro i sei anni dalla prima richiesta. La visita potrà confermare o meno il trattamento in via definitiva fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.

Aver ottenuto il terzo rinnovo, però, non significa accantonare per sempre la possibilità di revoca dell’assegno ordinario di invalidità.

Revisione con revoca dell’assegno

L’INPS può in qualsiasi momento – anche dopo il secondo rinnovo – convocare l’invalido a visita. La revisione non ha una tempistica definita. Può essere richiesta dall’ente “a sorpresa” soprattutto in seguito ad una terapia o intervento che potrebbe aver risolto la situazione invalidante.

Condizione necessaria, ricordiamo, è la capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo. Se tale requisito dovesse non essere più soddisfatto per un miglioramento delle condizioni allora scatterebbe la revoca dell’assegno.

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