Cosa impongono le regole e il Codice della Strada relativamente alle misure minime per il parcheggio di moto e scooter?
Quando si parla di parcheggio, che sia con strisce bianche, blu o gialle, di solito il primo pensiero va alle auto. Ma cosa succede quando i mezzi in sosta sono a due ruote?
Cosa ci dice il Codice della Strada? E’ vero che ogni città ha la sua metodologia e che tutto dipende dalle delibere comunali? In questa analisi andremo a scoprirlo e ad analizzare due aspetti in particolare. Quali sono le misure minime stabilite per le piazzole dedicate a moto e scooter e in generali quali le dimensioni da rispettare.
Cosa s’intende per parcheggio
Prima di immergerci nell’approfondimento, è bene chiarire la terminologia. In cosa consiste un parcheggio? Si tratta di un’area esterna alla carreggiata, ovvero quella zona adibita allo scorrimento dei mezzi stradali e composta da una o più corsie, destinata alla sosta degli stessi. Normalmente è riconoscibile in quanto separata da strisce dipinte sull’asfalto.
Per quanto concerne moto e scooter le dimensioni minime sono di 1,40 metri di larghezza e 2,50 di lunghezza. In caso siano presenti alberi, è consigliabile che la disposizione sfrutti anche la parte in ombra, utile a preservare i motocicli. Altro aspetto da non sottovalutare è il loro posizionamento. Deve infatti essere agevole sia per le manovre di entrata, che di uscita. E’ importante evidenziare che non esiste una grandezza fissa. Questa varia a seconda della regione, o addirittura dal centro abitato.
Essendoci molte più macchine in giro che moto, non sempre è facile trovare un parcheggio che presenti le strisce ad hoc per questo genere di veicoli. Ecco perché, non è infrequente l’uso garibaldino dei posti per le vetture. Spesso, con grande fastidio di parte degli automobilisti, si trovano motorini o simili posteggiati in modo tale da occupare un’intera piazzola per le quattro ruote. Un atteggiamento da molti considerato incivile e poco rispettoso nei confronti del prossimo.
Quali regole stabilisce il Codice della Strada
Ma a tal riguardo cosa dice la normativa? Questa tratta alla pari moto, scooter e auto. Ciò significa che, sebbene gli spazi siano normalmente differenziati, chi possiede un biciclo può piazzarlo all’interno delle strisce per le macchine. Basta che non sia presente un apposito cartello che ne vieta la possibilità. E che, ovviamente non si vada a fermarsi in careggiata. Alcuni comuni, ad esempio, adibiscono spazi esclusivi per le autovetture. Come facciamo a riconoscerli? Basta guardare se vi è un cartello con la sigla “P” e l’immagine di un’automobile.
Un discorso a parte lo meritano gli stalli a pagamento, ovvero quelli delimitati da strisce di colore blu. Piccola postilla. Occhio alle strisce gialle. Quelle sono riservate ai residenti. Ciò significa che anche se si paga regolarmente il ticket, se passano gli ausiliari o gli addetti, la multa è assicurata. Ma torniamo a bomba. Dove è previsto un emolumento non ci si può sottrarre. La sanzione è abbastanza onerosa per cui vale sempre la pena fare il biglietto. Genericamente si va da 1,20 euro a 2 euro all’ora. Ma a seconda dei luoghi la cifra può essere più alta.
E qui la domanda sorge spontanea. Quando si è in macchina la ricevuta deve essere messa in bella mostra sul cruscotto. Ma cosa succede in moto? Ognuno fa a modo suo perché non c’è una legge a riguardo. Anche per questo, talvolta, sono gli agenti stessi a lasciar correre. Le sanzioni, sono comunque possibili. Ad esempio se si occupano i posti riservati ai disabili, o si lascia il proprio mezzo davanti alle uscite di emergenza o ai passi carrai. La somma da versare, secondo quanto stabilito dall’articolo 158 del CdS va dagli 80 ai 328 euro.