Il cedolino della pensione di maggio 2023 è disponibile sul portale dell’INPS accedendo con le credenziali digitali.
Per agevolare la lettura del cedolino forniremo le indicazioni basi da conoscere in modo tale da comprendere ogni voce.
Ogni mese l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale eroga i trattamenti pensionistici ai pensionati italiani. I versamenti partono all’inizio del mese e si concludono indicativamente intorno al giorno 7 – se il ritiro dei soldi avviene in contanti presso un Ufficio Postale. Ricordiamo, infatti, che è attivo il meccanismo della turnazione con giorni differenti di ritiro in base all’iniziale del proprio cognome.
Più avvantaggiati coloro che attendono la pensione con domiciliazione bancaria. Le erogazioni si concluderanno tra il giorno 2 e il giorno 3 del mese in corso. Per conoscere l’importo che si riceverà, però, non occorre aspettare il versamento dei soldi. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, infatti, pubblica il cedolino pensionistico sul sito ufficiale. Parliamo del documento che permette di verificare l’importo erogato mensilmente dall’ente e di comprendere i motivi per i quali potrebbe variare.
Cedolino della pensione online, conosciamo il servizio dedicato
I pensionati possono accedere al proprio cedolino della pensione sfruttando il servizio online dell’INPS. Entrando nella sezione “Pensione e previdenza” e cliccando poi su “Cedolino della pensione” si potrà utilizzare lo strumento utile per conoscere l’importo del trattamento previa identificazione tramite credenziali digitali (SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta Elettronica di Identità).
Ieri 20 aprile 2023, l’INPS ha pubblicato tra le notizie le informazioni relative proprio al cedolino della pensione di maggio 2023 – qui il link diretto. L’Istituto ha avvisato, così, i pensionati che il pagamento avverrà con valuta il giorno 2 maggio trattandosi il 1° maggio di un giorno festivo.
Trattenute fiscali sul cedolino della pensione
Un passo importante della comunicazione INPS riguarda le trattenute fiscali IRPEF a titolo di acconto e le addizionali regionali e comunali. L’ente specifica che con riferimento alle prestazioni fiscalmente imponibili occorre sapere che sul rateo del mese di maggio saranno prelevate
- le ritenute IRPEF,
- l’addizionale comunale a titolo di acconto,
- le addizionali regionali e comunali dell’anno di imposta 2022.
Queste trattenute, infatti, vengono effettuate in undici rate nell’anno successivo a quello di riferimento. In più, l’ente ricorda che le prestazioni di invalidità civile, gli assegni sociale e le pensioni sociali nonché le prestazioni non assoggettate alla tassazione (come per le vittime del terrorismo o la detassazione per residenza estera) non sono soggette a trattenute fiscali.
Conguaglio anno di imposta 2022
L’ente della previdenza sociale ha effettuato come sostituto d’imposta dei titolari di pensioni le operazioni di verifica relative l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta dovuta effettivamente sul totale delle somme versate nel 2022. Il calcolo è stato effettuato entro il 28 febbraio tenendo conto delle eventuali detrazioni spettanti.
Significa che sul cedolino della pensione di maggio potrebbero esserci conguagli di imposta a debito oppure a credito con riduzioni dell’importo nel primo caso e aumenti nel secondo. Nello specifico, gli importi a credito verranno pagati direttamente sul rateo pensionistico. Quelli a debito saranno recuperati secondo due modalità differenti.
Recupero conguagli a debito
L’INPS procederà di due modi differenti per recuperare i conguagli a debito.
- Con rateizzazione mensile del debito sulle prestazioni pensionistiche in pagamento (rate di pari importo) per un massimo di 11 rate. Tale modalità riguarderà i pensionati con reddito di pensione annuo inferiore a 18 mila euro e debito IRPEF superiore a 100 euro.
- Con trattenuta diretta sulle prestazioni in pagamento da marzo 2023 in un’unica soluzione. Tale modalità riguarda i pensionati con reddito annuo superiore a 18 mila euro oppure inferiore a 18 mila euro ma debito IRPEF inferiore a 100 euro.
Da aggiungere che nel caso in cui il rateo pensionistico mensile risulti insufficiente a coprire il recupero integrale del conguaglio di imposta a debito, il recupero continuerà nei mesi successivi fino al saldo totale dell’importo.
Ultima puntualizzazione sul conguaglio a debito del cedolino della pensione
Se il pensionato dovesse aver subito una riduzione oppure l’azzeramento della pensione a causa del conguaglio a debito, potrebbe approfondire il dettaglio delle operazioni effettuate accedendo al servizio MyINPS, area personale del sito dell’Istituto, oppure visualizzando sul cedolino della pensione la sezione relativa al conguagli IRPEF. Conoscerà, così, imponibile complessivo, imposta dovuta, imposta pagata e il residuo debito trattenuto.