Gilles Villeneuve è stato uno dei più grandi piloti, ma una tragica morte ne ha segnato anzitempo il suo futuro e le sue sorti.
Ci sono dei piloti che non hanno bisogno di vincere il titolo Mondiale per poter diventare dei miti e delle leggende. Lo sa bene Gilles Villeneuve, perché il canadese è stato senza ombra di dubbio uno dei più grandi di sempre.
Alla fine corse molto poco in F1, solo dal 1977 fino al 1982, e la prima e ultima stagione le ha solo assaggiate, eppure il suo nome è diventato leggendario.
L’anno d’oro del canadese avrebbe dovuto essere il 1982, un anno storico per lo sport italiano, soprattutto per la vittoria del Mondiale di Spagna. Non solo con il calcio, ma il Belpaese avrebbe dovuto festeggiare anche nell’automobilismo.
La Ferrari 162 C era nettamente la vettura migliore del circus, ma iniziarono una serie di maledizioni indicibili quell’anno. La prima vide coinvolto proprio Gilles Villeneuve durante le qualifiche della quinta prova dell’anno a Zolder.
In Belgio pioveva e la visibilità era davvero ai minimi livelli, ma il canadese era furente e voglioso di riscatto. Nel GP precedente a Imola era stato “tradito” dal compagno Pironi che non aveva rispettato gli ordini di Scuderia, per questo motivo puntava a rifarsi.
Alla curva del Terlamenbocht arrivò a tutta velocità e di fronte a sé si era trovato solamente la March di Jochen Mass. Il canadese si accorse all’ultimo della sua presenza e fu così costretto a un sorpasso all’esterno molto azzardato.
Villeneuve e l’incidente con Mass: a Zolder muore un mito
Purtroppo Gilles toccò la ruota posteriore del tedesco e così facendo la sua monoposto prese il volo e iniziò a girare su sé stessa. Il risultato fu che Villeneuve venne catapultato per diversi metri sull’erba, prima di cadere sulle reti di protezione.
I soccorsi furono tempestivi e ci misero davvero molto poco per arrivare sul luogo del drammatico incidente. La situazione era disperata, per questo motivo inizialmente si provò ad accelerare i tempi portandolo nell’infermeria del circuito.
Purtroppo le condizioni stavano nettamente peggiorando e dunque fu obbligatorio il tempestivo trasporto all’ospedale di Lovanio. Per qualche ora si scelse di tenerlo in vita artificialmente, sperando in qualche miglioramento.
I danni che aveva subito riguardavano la prima vertebra cervicale e purtroppo la sentenza non lasciò scampo. I medici belgi spiegarono alla famiglia come non avrebbe mai più potuto camminare e se fosse sopravvissuto sarebbe rimasto per sempre paralizzato.
A quel punto la moglie Johanna non se la sentì di far proseguire le sue sofferenze e dunque venne dato il via libera per staccare la spina. La notizia arrivò alle ore 21 e dodici minuti ci fu la triste fine di Gilles.
Pironi, per rispetto del compagno di squadra, decise di non partecipare alla corsa del giorno seguente. Il francese fu poi protagonista di un altro terribile incidente che gli costò l’amputazione delle gambe in occasione del GP di Germania.
Per quell’incidente Jochen Mass venne giudicata dalla FISA, Federazione Internazionale Sport Automobilistico, ma si constatò come l’errore alla guida era stato del ferrarista.
Quel giorno non si spense solo uno dei più grandi piloti di sempre, ma anche un mito straordinario che ha fatto sì che ancora oggi milioni di appassionati siano vicini al mondo della F1. Perché solo in pochi hanno saputo far battere i cuori come ha potuto fare Gilles Villenueve.