Banche in crisi, soldi a rischio sul conto corrente: “conviene ritirarli subito”

In caso di fallimento della propria banca cosa accadrebbe ai soldi depositati sul conto corrente? Scopriamo se possiamo dormire o meno sogni tranquilli.

Tanti correntisti si chiedono se i propri risparmi depositati in banca siano realmente al sicuro. Cosa accadrebbe se l’istituto fallisse?

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L’incubo di ogni cittadino è perdere i propri soldi. Ritrovarsi dalla sera alla mattina con un conto svuotato per il fallimento della banca. Il dubbio è se questo incubo potrebbe o meno diventare realtà. Iniziamo con il dire che l’eventuale crisi di un istituto di credito sarebbe regolata nella nostra nazione dalle direttive dei Decreti 180 e 181 del 2015.

Parliamo di indicazioni che seguono le regole europee e prevedono una chiara e ordinata gestione delle crisi bancarie tramite la costituzione di specifiche Autorità indipendenti – o di Risoluzione. Tali Autorità avrebbero poteri e strumenti volti a

  • pianificare il modo di gestire la crisi,
  • intervenire prontamente prima che si verifichino conseguenze estreme,
  • gestire efficacemente la risoluzione della crisi.

Gli obiettivi sarebbero, dunque, di ridurre al minimo gli effetti negativi salvando i contribuenti e i loro soldi. Nello stesso tempo si punterebbe a ristrutturare la banca stessa affinché i servizi non vengano interrotti e la funzionalità economica venga ripristinata.

Fallimento della banca, cosa devono sapere i correntisti

La prima via di fuga dal fallimento di una banca sarebbe l’avvio di una procedura di risoluzione. Se questa non dovesse andare a buon fine per l’assenza di prospettive idonee, allora si avvierebbe la procedura di liquidazione coatta amministrativa.

Significa che la banca dovrebbe necessariamente

  • uscire dal mercato oppure
  • trasferire le attività e la passività ad un terzo soggetto o
  • liquidare l’attivo per pagare i creditori.

In ogni caso, dunque, i depositi fino a 100 mila euro saranno sempre e totalmente garantiti dal Fondo di Garanzia dei Depositi. Di conseguenza i correntisti con meno di 100 mila euro sul conto non perderanno soldi. Vale anche per le polizze assicurative che non saranno coinvolte nella procedura di salvataggio dell’istituto di credito. Nello specifico, non verranno coinvolte le somme dell’investimento investite nella Gestione Separata (fuori dal bail-in) oppure nei Fondi esterni.

Cosa accadrebbe ai depositi superiori a 100 mila euro

Il bail-in è il salvataggio interno che prevede l’intervento di azionisti, obbligazionisti e correntisti per salvare la banca in caso di fallimento. L’istituto può attingere a risorse interne per fermare le perdite svalutando azioni e crediti e convertendoli in azioni per ricapitalizzare la banca in crisi o sostenere un nuovo soggetto economico.

Nell’operazione di bail-in non possono essere toccati – ribadiamo –

  • i depositi fino a 100 mila euro,
  • i conti deposito,
  • le passività garantite,
  • le passività derivanti dalla detenzione di beni della clientela come le cassette di sicurezza.

mentre possono essere “aggrediti”

  • i titoli azionari della banca sottoposta a ball-in.
  • le obbligazioni emesse dalla banca (sia subordinate che senior),
  • i depositi nella parte eccedente i 100 mila euro.
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