Pensione Donna: stupore tra le lavoratrici, con 60 anni di età e 35 di contributi rischiano di perdere il beneficio

Con i nuovi presupposti di Opzione Donna, è davvero più difficile accedere alla pensione anticipata nel 2023?

Attraverso la Circolare n. 25 del 6 marzo 2023, l’INPS ha comunicato le condizioni per usufruire di Opzione Donna.

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Opzione Donna – Internet.tuttogratis.it

L’Ente ha attivato il servizio di presentazione della domande, tramite il proprio portale web. Le interessate, tuttavia, devono trovarsi in determinate condizioni e rispettare determinati parametri. Vediamo, dunque, qual è la nuova disciplina introdotta dalla Legge di Bilancio e cosa è cambiato rispetta alla vecchia normativa.

Opzione Donna: tutte le modifiche

Una Lettrice ha inviato il seguente quesito:

Salve, sono dipendente pubblica, ho 38 anni di servizio, 35 anni di contributi, 60 anni compiuti nel 2022, 2 figli a carico e sono nubile. Ho presentato domanda, a febbraio 2023, per Opzione Donna. Ne ho diritto, anche se non sono caregiver, non ho invalidità al 74% e non sono stata licenziata? C’è la cristallizzazione del diritto? Grazie mille.”

Segnaliamo alla nostra gentile Lettrice che, fino al 2022, potevano beneficiare della pensione anticipata con Opzione Donna le contribuenti che, entro il 31 dicembre 2021, avessero maturato i seguenti requisiti:

  • 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti;
  • 59 anni di età, se lavoratrici autonome;
  • 35 anni di contributi.

La nuova Legge di Bilancio ha, per fortuna, prorogato la misura per un ulteriore anno, dando la possibilità alle interessate di raggiungere i presupposti richiesti fino al 31 dicembre 2022. Allo stesso tempo, tuttavia, ha profondamente modificato le condizioni di accesso. La Lettrice, dunque, dovrà rispettare le nuove regole.

I nuovi presupposti anagrafici e contributivi

Opzione Donna è uno strumento di flessibilità in uscita, introdotto, per la prima volta, nel 2019 e prolungato fino ai nostri giorni. La Legge di Bilancio 2023 ne ha, però, rivisto in maniera significativa la disciplina. L’art. 1, comma 292, infatti, ha stabilito i nuovi requisiti di accesso, che sono:

  • 60 anni di età per tutte (viene meno, dunque, la differenziazione tra lavoratrici dipendenti e autonome);
  • almeno 35 anni di contribuzione.

È previsto, inoltre, uno sconto anagrafico per coloro che hanno dei figli. In particolare, possono beneficiare del pensionamento anticipato a 59 anni le contribuenti che hanno 1 figlio, mentre a 58 anni quelle che hanno 2 o più figli.

Tale anzianità anagrafica e contributiva deve essere stata maturata entro il 31 dicembre 2022. La nostra Lettrice possiede tali presupposti; sulla base della modifica normativa della Legge Finanziaria, tuttavia, questi ultimi non bastano per accedere alla misura. È, infatti, stata ridotta la platea delle beneficiarie, stabilendo che debbano appartenere a determinate categorie protette.

Consulta anche: “Pensione anticipata Opzione donna, l’INPS ha deciso: si possono ritirare a 58 anni“.

Opzione Donna: a quale lavorativi spetta?

Opzione Donna non è più rivolta a tutte le contribuenti, ma solo a quelle che rientrano tra le seguenti tipologie:

  • invalide almeno al 74%;
  • caregivers, da almeno 6 mesi continuativi, di familiari disabili gravi conviventi. Per stabilire la convivenza, si tiene conto della residenza, che deve essere fissata nello stesso stabile, allo stesso numero civico, anche se in interni differenti;
  • licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Per queste ultime, l’anzianità anagrafica necessaria è fissata per tutte a 58 anni, indipendentemente dal numero dei figli.

Ricordiamo che tutti i requisiti devono essere stati raggiunti entro il 31 dicembre 2022. La nostra Lettrice, purtroppo, ha specificato di non appartenere ad alcuna delle seguenti categorie di beneficiarie e, dunque, non ha diritto alla pensione anticipata tramite tale strumento.

Leggi anche il seguente articolo: “Opzione donna per caregiver: attenzione ai requisiti anagrafici“.

Finestra mobile e cristallizzazione del diritto

Le contribuenti che maturano tutti i requisiti per accedere alla misura, dovranno attendere il decorso delle cd. finestre mobili, per l’accredito della prima rata dell’assegno pensionistico. In particolare, le lavoratrici dipendenti riceveranno la pensione dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei presupposti richiesti, mentre le lavoratrici autonome dopo 18 mesi.

Confermiamo, inoltre, alla Lettrice che quello di Opzione Donna è un diritto cristallizzato e, dunque, è possibile farlo valere in qualunque momento successivo.

Presentazione della domanda per la pensione anticipata

La domanda per Opzione Donna può essere inviata in uno dei seguenti modi:

  • telematicamente, tramite il sito dell’INPS, accedendo all’Area riservata tramite le credenziali digitali SPID, CIE o CNS;
  • telefonando il Contact Center dell’Istituto di Previdenza, ai numeri 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da cellulare);
  • chiedendo assistenza ad un Patronato.

Alla richiesta di pensione deve, inoltre, essere allegata una specifica documentazione. Le caregivers, in particolare, devono compilare un’Autodichiarazione che accerta l’assistenza e la convivenza con il familiare disabile grave. Devono, inoltre, indicare le informazioni anagrafiche dell’assistito e gli estremi del verbale emesso dalla Commissione medica.

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