Il lavoro perfetto ha due requisiti principali, uno stipendio alto e un contratto a tempo indeterminato. Pensate che oggi giorno sia impossibile trovarlo? Vi sbagliate.
Una professione particolare consente di non rimanere mai disoccupati e di ricevere una rendita per tutta la vita ma serve un requisito in più che non tutti hanno.
Milioni di persone sono alla costante ricerca di un’occupazione. Trovare lavoro è più semplice se si ha un curriculum ricco dal punto di vista scolastico e professionale nonché esperienza pregressa. Ma chi vuole entrate per la prima volta nel mondo del lavoro avendo alle spalle, per esempio, solo un diploma dovrà affrontare un percorso più tortuoso. Tra poco si riverseranno nei Centri per l’Impiego tutti i percettori di Reddito di Cittadinanza che perderanno la misura comportando un ulteriore aumento del numero di cittadini alla ricerca di un’occupazione.
I ruoli professionali da ricoprire sono numerosi. Lo dimostra la grande quantità di posizioni aperte all’interno di una stessa azienda. Le occasioni, dunque, non mancano ma si dovrà rispettare specifici requisiti per sperare in un’assunzione. E poi c’è il problema della tipologia di contratto e dell’importo della retribuzione. Chi è agli inizi deve spesso accontentarsi di uno stipendio basso e di un contratto di apprendistato o stagista oppure a tempo determinato.
Problemi che si potranno risolvere con uno schiocco di dita se solo arriverà… la vocazione.
Per il lavoro perfetto basta che arrivi la vocazione
Un lavoro perfetto esiste ma è riservato a pochi. Parliamo della carriera ecclesiastica che si intraprende dopo aver ricevuto la vocazione, la chiamata da Dio. Pochi ci pensano, ma la professione sacerdotale riserva svariati vantaggi. Durerà tutta la vita e prevede uno stipendio mensile interessante.
Si parte dal noviziato che consente di ottenere circa mille euro al mese. Certo la cifra è modesta a prima vista ma acquisirà più valore ricordando che l’alloggio non si paga essendo fornito dalla Curia. Passiamo, poi, ai 1.200/1.300 euro circa erogati ai parroci e diaconi per arrivare ai 3 mila euro (se non di più) percepiti dai vescovi.
E le cifre salgono ancora
Come abbiano detto, quella sacerdotale è una vera e propria carriera. Chi punta in alto può arrivare a diventare monsignore o cardinale e ottenere, così, uno stipendio compreso tra i 4 mila e i 5 mila euro. All’apice dei religiosi c’è, naturalmente il Papa. Penserete a somme ancora più alte trattandosi del Santo Padre ma in realtà lo stipendio è di 2.500 euro. Papa Francesco vi ha rinunciato per rimanere in linea con i suoi principi.
D’altronde, chi inizia un percorso volto a Dio e alla cura del prossimo dovrebbe (in teoria) allontanarsi dal desiderio dei beni materiali o quantomeno utilizzare lo stipendio per soddisfare i bisogni primari riservando la parte eccedente per i poveri e bisognosi.