Dopo la vittoria del titolo di campione d’Italia un grande giocatore ha dovuto lasciare il calcio per una pallonata che risultò fatale.
Diventare campione d’Italia è il sogno di tutti bambini che iniziano a giocare calcio. Il titolo assume un gusto ancora migliore nel momento in cui si diventa i protagonisti assoluti del trionfo, ma alle volte la vita sa essere davvero beffarda.
La strana e assurda storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella di un grandissimo campione degli anni ’50 e ’60 del calcio italiano: Miguel Montuori. Pur essendo nato a Rosario, in Argentina, non giocò mai nella sua nazione, infatti la Fiorentina lo acquistò nel 1955 dai cileni dell’Universidad Catolica.
Il suo impatto in Toscana fu straordinario, tanto è vero che già al suo primo anno divenne l’elemento decisivo per il primo storico Scudetto viola. Tredici reti e un contribuito eccellente, con la sua storia a Firenze che continuò nel migliore dei modi.
Con la squadra arrivò per quattro anni di fila al secondo posto e nel 1957 fu finalista in Coppa dei Campioni. Tutto dunque stava andando bene anche nel 1960-61, con i gigliati che volevano il secondo titolo, ma all’inizio del 1961 ecco il dramma.
La Fiorentina stava giocando un’amichevole in quel di Perugia, in occasione del Torneo De Martino, per prepararsi in vista degli impegni di campionato e di Coppa delle Coppe. I palloni dell’epoca era fatti in cuoio di caucciù ed erano davvero molto pesanti e un rimpallo sfortunato diede il via a un tragico infortunio.
Il sfera gli sbatté in faccia in maniera così violenta che gli comportò un distaccamento della retina. La pallonata è forte e deve uscire dal campo, ma il primo errore fu del medico della Fiorentina Giusti che scelse di non ricoverarlo.
Montuori chi era? Ritiro, Napoli, età oggi
Il giorno seguente i problemi per l’oriundo continuano e non appena riapre gli occhi vedeva tutto doppio. A quel punto il salto all’ospedale di Perugia è d’obbligo e qui arriva la triste sentenza: distaccamento della retina e diplopia.
Per diplopia si intende la percezione di sdoppiamento di un oggetto che in realtà è singolo. All’inizio sembra che si debba solamente lasciare riposare per diversi mesi il campione, con una terapia farmacologica e il costante utilizzo di una benda sugli occhi.
Alla fine però non c’è la risposta sperata e l’unico modo per fare in modo che Montuori non diventi cieco è quello di operare il ragazzo. A Firenze mantennero tutti il fiato sospeso, con l’operazione che si svolse solo a settembre del 1961, decisamente troppo tempo dopo.
Per fortuna il chirurgo riuscì a salvare la vista del ragazzo, ma l’occhio era ormai troppo debole e fragile. La sentenza fu senza possibilità di replica: chiusa la sua avventura nel mondo del calcio.
Montuori era Capitano della Fiorentina, titolare della Nazionale italiana che era pronta per giocare il Mondiale in Cile del 1962 e aveva solamente 28 anni. La salute però ha sempre la priorità, per questo motivo fu necessaria la chiusura con l’attività sportiva.
Morì nel 1998 sempre nella sua Firenze, perché il capoluogo toscano divenne per sempre la sua seconda casa.