Tra i grandi protagonisti del Mondiale 2023, Alonso ha rivelato l’identità del pilota che più lo ha messo in difficoltà in carriera.
Chi è stato l’avversario più temibile per Fernando Alonso? In molti potrebbero pensare a Lewis Hamilton, suo rivale in pista e non solo. E invece no. I due condividono la medesima mentalità e personalità che li fa essere prime donne e accentratori di attenzione. E’ chiaro dunque che, con un approccio del genere condiviso, si finisca per fare a pugni. Ed infatti quando nel 2007 si sono trovati a convivere alla McLaren, nell’arco di una stagione se ne sono combinate di tutti i colori, e alla fine il Samurai ha dovuto levare le tende.
A differenza di quanto avviene nel calcio, in F1 i dissapori si trascinano nel tempo, e così, a distanza di oltre un decennio, ogni scusa è buona per i due per punzecchiarsi. Anche se nel recente GP d’Australia sono stati protagonisti di un bel duello e a caldo lo spagnolo ha pure fare i complimenti al portacolori Mercedes.
Alonso elegge l’avversario più forte di sempre
Fatto questo preambolo vi starete chiedendo quale driver abbia indicato il due volte iridato. Ebbene, a suo avviso il collega più ostico incontrato nel suo percorso nel Circus cominciato nel 2001, è stato Michael Schumacher. Il tedesco, allora in forza alla Ferrari e reduce da un periodo di dominio cominciato nel 2000 e terminato nel 2004, ha dato del filo da torcere all’asso di Oviedo il quale, dopo aver debuttato con la piccola Minardi, era passato alla Renault ancora gestita da Flavio Briatore. Lo stesso team manager presente in scuderia quando tra il ’94 e ’95 vinse proprio il Kaiser di Kerpen.
Proprio per il blasone e per la fama di ammazza campionati che si era costruito il sette volte campione del mondo, essere riuscito a batterlo nel 2005 e poi ancora nel 2006, lo ha reso il collega del cuore del #14.
“Quando sono entrato nella categoria, Michael vinceva gare e tutto il resto, ecco perché se dovessi scegliere il rivale più duro da battere farei il suo nome. Battermi con lui è stato speciale“, ha affermato a Bang & Olufsen.
Tra gli atleti più longevi per quanto concerne l’automobilismo, con un impegno traversale lungo un ventennio e destinato a proseguire ancora per un po’, Alo si è misurato in diverse discipline. Non solo F1, ma pure endurance, IndyCar e Dakar. Alla domanda su quali siano stati i migliori momenti vissuti nelle competizioni, fedele al suo atteggiamento ambizioso ha ammesso che ogni ricordo è strettamente legato al risultato ottenuto.
“Il primo successo con la Ferrari però, è rimasto nella mia mente. E anche lo scorso GP del Bahrain quando sono salito sul podio con l’Aston Martin. Per quanto concerne gli anni trascorsi alla Losanga, mi fa piacere pensare al mio primo sigillo. Certo, il secondo è stato emozionante, ma il primo ha rappresentato un sogno che si avverava. Un obiettivo di vita centrato”, ha confessato.
Terzo della classifica generale con 45 punto contri i 69 di Max Verstappen, l’asturiano si è messo in luce come uno di più combattivi dello schieramento, sempre pronto ai ruota ruota, e mai incline ad arrendersi. Ecco perché, almeno per ora, pare essere l’unico in grado di insidiare il duo Red Bull, e se non altro di giocare il ruolo di guasta feste. Convinto di poter ancora dire la sua a livello assoluto, l’iberico ha ribadito di voler continuare a gareggiare finché non si sarà portato a casa la terza coppa.
“E’ una grande sfida e per farcela dovrò superare alcune difficoltà, oltre che mettermi alle spalle i top team. Ma ogni volta che salgo in macchina o mi alleno, lo faccio pensando che si tratti un target raggiungibile“, ha chiosato con la sua consueta determinazione.