Che fine faranno questo tipo di auto? Svelato finalmente il loro futuro

Le automobili a GPL e a metano sembrano ormai aver fatto il loro tempo, ma perché è avvenuto questo sensibile calo negli anni?

Chi è nato almeno negli anni ’90 ricorderà molto bene come una quindicina d’anni fa era partita la moda dei mezzi a metano. Si trattavano di una rivoluzione straordinaria, soprattutto perché sembrava poter essere la tanto attesa svolta ecologista.

Gli autobus mettevano la scritta “Io vado a metano, e tu?”, come a voler sottolineare il fatto che quella sarebbe stata la scelta corretta del futuro. Anche il GPL aveva la stessa sorte, ma invece la ormai tutto quanto sembra essere cambiato.

GPL
GPL (Fonte: Adobe)

Iniziamo subito con il dire che il metano rispetto al GPL aveva una componente molto più ecologica. Si tratta infatti di materiale che veniva estratto dai pozzi e portava con sé una carica davvero ridotta di emissioni nocive.

Il GPL invece ha comunque una derivazione dal petrolio, infatti si tratta di una miscela di combustibili che hanno luogo da propani e butani. Tutte e due comunque sono ampiamente ecologiche, infatti rientrano negli incentivi per le auto che comportano emissioni al di sotto dei 135 g/km.

Queste due tipologie di vetture stanno avendo però dei grossi problemi nel mercato odierno, soprattutto a causa dell’espansione sempre più evidente delle auto elettriche. Se metano e GPL hanno infatti poche emissioni, per queste nuove versioni l’impatto è zero.

Dunque tutto ciò comporta un danno incredibile a queste auto che si trovano nel mezzo. Hanno prestazioni migliori rispetto alle elettriche, ma decisamente inferiori rispetto a diesel  e benzina, mentre per l’impatto ambientale le battono alla grande ma peccano sulle elettriche.

Metano e GPL: il crollo dopo gli anni del boom

Sono quella vita di mezzo che fondamentalmente non viene apprezzata ormai da nessuno. A testimonianza del fatto ci pensa anche il fatto che non c’è mai stata una vera e propria volontà di gettarsi in questo mercato.

Infatti in Italia ci sono 20.000 stazioni di benzina e solamente 1.500 hanno deciso di ampliare il loro servizio anche alle auto a metano. Non va molto meglio per il GPL, con i due carburanti che pagano l’impossibilità di fare il self service.

Inoltre ricordiamo come in un certo senso siano a loro volto della auto ibride, in quanto tutte e due hanno bisogno della benzina, soprattutto nell’accensione. Si dovranno dunque effettuare molto spesso due pieni, con il costo che inizia così a salire.

A peggiorare il tutto ci ha pensato anche la guerra tra Russia e Ucraina, con il costo del gas che è salito fino a livelli impensabili, tanto che il metano è passato da costare meno di un euro al kg ed è arrivato a oltre due euro al kg.

Con tutta probabilità l’ingresso sempre più prepotente delle auto elettriche nella quotidianità rappresenta il crollo definitivo di metano e GPL. Rimarrà così con tutta probabilità un semplice bel ricordo di quello che poteva essere e che invece non è stato.

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