Novità per quanto riguarda i Btp maggio 2033 (decennale), con un rendimento che decresce e si colloca sul 4,12%. Alcuni numeri da segnalare.
In tema di Btp maggio 2033 (decennale), il rendimento cala al 4,12%, ma i numeri restano degni di nota perché il Ministero dell’Economia ha emesso titoli con scadenza a 10 anni, per un importo corrispondente a 3,5 miliardi di euro, ottenendo richieste pari a 4,83 miliardi di euro.
Di fatto i Btp – Buoni del Tesoro Poliennali – sono i titoli di Stato emessi dal Tesoro italiano con scadenza maggiore di tre anni, allo scopo di finanziare il debito pubblico del nostro paese. Essi sono ritenuti strumenti di investimento a ridotto rischio, in quanto chi vi investe può contare sulla garanzia dello Stato italiano.
Stante il rilievo che da sempre hanno i Btp tra i piccoli risparmiatori, vediamo di seguito più da vicino le ultime novità in tema di Btp primo maggio 2033 e nona tranche. I dettagli.
Btp maggio 2023, collocamento nona tranche: rendimento in discesa
Come accennato in apertura, alcuni giorni fa – il 30 marzo 2023 – il MEF ha collocato la nona tranche del Btp con scadenza fissata al primo maggio 2033 e cedola pari al 4,4%. La scadenza decennale vale su titoli emessi per un ammontare corrispondente a 3 miliardi e mezzo. Il Buono del Tesoro Poliennale ha conseguito richieste per circa 4,83 miliardi di euro, per un rapporto di copertura pari a 1,38.
Mentre il rendimento lordo complessivo del Buono decennale è stato indicato in 4,12% – e dunque in calo – sulla scorta di un prezzo di aggiudicazione pari a 102,59. Il rendimento di questo Btp è stato elaborato equivalente a 3,569%. Importante anche ricordare che del Btp in questione sono in circolazione titoli per un importo di quasi 18 miliardi di euro e che il regolamento del Buono decennale è previsto per il prossimo 3 aprile.
Il collocamento della nona tranche segue alle precedenti dei mesi passati. che hanno avuto ad oggetto sempre i Btp con scadenza primo maggio 2033 – e cedola fissata al 4,4%.
Alcuni ulteriori chiarimenti su tranche Btp, Btp decennali e regolamento Btp
A questo punto facciamo un po’ di chiarezza su alcuni termini utilizzati. Le cd. tranche di Btp si ricollegano alle distinte scadenze dei titoli di Stato emessi dal MEF. Ad es. in un’asta di Btp il Ministero può scegliere di emettere titoli con scadenza a 3 anni, a 5 anni, a 10 anni e così via, dando luogo a distinte tranche di titoli con scadenze diverse.
Le tranche di Btp servono a diversificare l’offerta e a venire incontro alle esigenze degli investitori, i quali possono valutare discrezionalmente di investire in titoli di Stato con scadenze a breve, medio o lungo termine.
Sopra abbiamo parlato di Btp decennali ed essi, come suggerisce il nome, sono titoli di Stato emessi dal MEF con scadenza pari a 10 anni. Detti titoli tipicamente danno un rendimento maggiore rispetto ai titoli di Stato con scadenze più corte, ma anche un più alto rischio correlato alla durata dell’investimento.
Infine se ci chiediamo che cos’è in concreto il regolamento del Btp decennale, rispondiamo che questo altro non è che quel regolamento che si riferisce alle modalità grazie alle quali è gestita l’emissione e la negoziazione di detto tipo di titoli di Stato. Ecco perché il regolamento dà informazioni sulle scadenze dei pagamenti degli interessi, sui criteri di individuazione del tasso di interesse, sulla durata temporale dell’emissione e sulle condizioni di rimborso del titolo stesso.
Solitamente gli investitori privati sono interessati a investire in Btp in quanto sono considerati titoli di Stato sicuri e perché garantiscono un rendimento più alto rispetto, ad esempio, ai depositi a termine.