La pensione di reversibilità è un trattamento erogato ai superstiti in seguito al decesso di un lavoratore o pensionato. Ogni Paese UE segue indicazioni differenti ma alcune regole sono generali.
I familiari superstiti possono contare su un’entrata economica mensile pari ad una quota della pensione spettante al defunto.
Nel momento in cui un lavoratore o un pensionato muore, i familiari a suo carico o conviventi potrebbero ritrovarsi in una situazione economicamente difficile. Lo Stato li tutela attraverso la pensione di reversibilità, un’indennità erogata mensilmente pari ad una percentuale della pensione percepita dal defunto (o che avrebbe percepito). Destinatari sono i familiari più prossimi – definiti superstiti – mentre l’Autorità erogatrice è la stessa che versava o avrebbe versato il trattamento al pensionato/lavoratore.
In redazione è giunto un quesito. “Mio fratello è deceduto e la moglie separata risiede in Slovacchia. Il CAF in Italia dove risiedeva il defunto e i figli non possono fare la domanda perché dovrebbero farla in Slovacchia. Potete darmi informazioni su come procedere? I documenti sono tutti in italiano, devono essere tradotti?“. La regola generale prevede di inoltrare domanda di pensione di reversibilità all’ente pensionistico appartenente all’ultimo Paese in cui il deceduto lavorava o viveva.
Pensione di reversibilità e superstiti stranieri, cosa sapere
La domanda deve essere inoltrata all’ente di previdenza sociale del Paese in cui il defunto viveva o svolgeva attività lavorative. Parliamo dell’ultima nazione in cui ha vissuto. Saranno le autorità nazionali, poi, a verificare la richiesta e inoltrarla al Paese dell’Unione Europea responsabile.
Se il fratello del lettore viveva o lavorava in Italia, l’INPS potrebbe essere l’ente destinatario della domanda. Dopo le dovute verifiche, poi, l’Istituto invierà la documentazione alla Slovacchia. Se, invece, il luogo di residenza o di lavoro era la Slovacchia, la domanda dovrà essere presentata in quella nazione. Ricordiamo che tutti quanti i Paesi UE erogano il trattamento di reversibilità ai superstiti. In più, qualora i requisiti non dovessero essere soddisfatti, molte nazioni prevedono il versamento dell’assegno di vedovanza.
Quale Paese erogherà il trattamento
Poniamo il caso che il familiare deceduto percepiva la pensione da vari Paesi UE. Ad erogare il trattamento di reversibilità sarà
- l’ultima nazione in cui il pensionato è vissuto percependo la pensione,
- il Paese in cui ha versato i contributi sociali per un periodo di tempo più lungo.
Risulta fondamentale controllare l’ente previdenziale di iscrizione del defunto per capire come muoversi e a chi inoltrare domanda. Stesso discorso anche in caso di morte di un lavoratore. Sarà determinante conoscere il Paese in cui si sono versati i contributi di previdenza sociale.
Reversibilità al coniuge separato
Il coniuge superstite potrà vantare il diritto di percepire la pensione di reversibilità se, il giorno della sua morte, il coniuge deceduto percepiva:
- una pensione di vecchiaia,
- una pensione anticipata,
- una pensione di invalidità
oppure soddisfaceva i requisiti per ottenere
- la pensione di vecchiaia o d’invalidità
o la qualora la morte sia sopraggiunta per infortunio sul lavoro o malattia professionale.
Soddisfacendo i requisiti previsti dalla Legge, il coniuge – anche separato se percettore di un assegno divorzile – potrà far valere il diritto al trattamento in qualsiasi momento. L’erogazione cesserà solamente in caso di nuovo matrimonio del coniuge superstite o qualora quest’ultimo fosse giudicato colpevole di omicidio volontario verso il defunto.
Importo del trattamento
La pensione ai superstiti viene erogata nella misura del 60% al coniuge se non vi sono figli. La percentuale della pensione percepita dal defunto o che avrebbe percepito sale all’80% in caso di un figlio a carico e al 100% in presenza di due o più figli a carico.
I documenti da presentare per la richiesta
Per poter richiedere il trattamento ai superstiti è necessario presentare una lista di documenti all’ente della previdenza del Paese in cui viveva o lavorava il defunto.
- La fotocopia della carta di identità del richiedente,
- il codice fiscale del richiedente,
- il cedolino della pensione del defunto o i dati della pensione del defunto,
- la sentenza del tribunale se separati o divorziati,
- il modello CUD del richiedente,
- il codice fiscale del defunto,
- la data del matrimonio e il luogo del matrimonio (con autocertificazione),
- la data del decesso,
- il codice IBAN del richiedente la pensione (il conto non deve essere cointestato con il defunto),
- l’ultima dichiarazione dei redditi di entrambi i coniugi,
- i codici fiscali dei minori,
- i codici fiscale di studenti più il certificato di iscrizione all’anno scolastico in corso più l’eventuale copia dell’ultima dichiarazione dei redditi,
- in caso di figli invalidi il certificato medico telematico modello SS3 per invalidità pensionabile.
Questa è la documentazione standard generale. A seconda dei diversi casi, poi, potrebbe essere richiesta documentazione aggiuntiva. La Slovacchia potrebbe chiedere altri documenti. Per quanto riguarda la lingua è bene informarsi direttamente con l’ente pensionistico destinatario della domanda di pensione di reversibilità.