È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto che semplifica il percorso di separazione e divorzio presentando un’unica domanda.
C’è un nuovo decreto che semplifica il diritto di famiglia, con lo scopo di rendere più agevole il processo di scioglimento del vincolo matrimoniale. Di recente, il decreto in questione è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Grazie a questa importante novità, i coniugi che intendono sciogliere il vincolo matrimoniale potranno presentare un’unica domanda sia per la separazione che per il divorzio. Così facendolo sarà possibile snellire l’iter burocratico, presentando la domanda in maniera congiunta.
Scopriamo come presentare la domanda e quali sono le particolarità in presenza di figli minori.
Separazione e divorzio: lasciarsi non è mai stato così semplice
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che semplifica l’iter burocratico dello scioglimento del vincolo coniugale. Sarà dunque possibile presentare un’unica domanda sia per la separazione che per il divorzio.
Questa novità prevede anche una particolarità per quanto riguarda la domanda di contributo economico e la presenza di figli minori all’interno del vincolo coniugale.
In questi due casi specifici, la domanda di separazione e divorzio congiunte dovrà essere accompagnata anche da altri documenti quali:
- Le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni
- Gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari dell’ultimo triennio
- I documenti che attestano la titolarità dei diritti reali su beni immobili, mobili e quote sociali.
Grazie alla novità introdotta dal decreto legge sarà possibile accorpare anche le domande di separazione e divorzio presentate in tempi differenti. Inoltre, l’accorpamento è possibile anche se le domande sono state presentate davanti ai giudici diversi.
In ogni caso, le istanze congiunte dovranno essere presentate al Tribunale del luogo di residenza dei figli minori. Tuttavia, se nella coppia non sono presenti i figli minori, la domanda è di competenza del Tribunale del luogo di residenza del richiedente.
L’alternativa al Decreto Legge
L’alternativa al Decreto Legge che permette di presentare congiuntamente la domanda di separazione e di divorzio è il divorzio breve. Si tratta di uno strumento già in vigore, che permette di ridurre notevolmente i tempi che permettono ad una coppia di coniugi di divorziare.
In base a quanto stabilito dalla disciplina, grazie al divorzio breve è possibile concludere tutto l’iter in un anno, in caso di separazione giudiziale, o nell’arco di sei mesi in caso di separazione consensuale.
Grazie al divorzio breve è possibile ridurre i tempi relativi allo scioglimento definitivo del vincolo matrimoniale. Sfruttando quest’opportunità è stato possibile ridurre i tempi del divorzio che sono passati da tre anni a un anno, in caso di separazione giudiziale, e da tre anni a sei mesi, per la separazione consensuale.
La separazione consensuale
Si parla di separazione consensuale quando i due ex coniugi decidono di trovare un accordo in merito alle questioni principali, che derivano dalla fine del vicolo-coniugale. In sostanza, mediante la separazione consensuale i coniugi trovano accordo autonomamente in merito all’affidamento dei figli, all’assegnazione della casa coniugale, alla separazione dei beni e così via.
Con il divorzio breve è stata introdotta anche l’opportunità di evitare il tribunale. In questo caso, i coniugi dovranno passare tramite la negoziazione assistita dagli avvocati degli stessi o mediante accordi stabiliti in Comune davanti al sindaco. Quest’ultima opportunità è valida solo se nella coppia non sono presenti i figli o se questi sono indipendenti economicamente.
Per poter arrivare al divorzio, e quindi alla interruzione definitiva del vincolo matrimoniale, è sempre necessario passare dalla separazione. Solo dopo un determinato periodo di tempo sarà possibile procedere con il divorzio vero e proprio.
In merito ai costi da sostenere per divorziare, occorre dire che questi variano in base ad una serie di fattori.
Indubbiamente, la separazione consensuale permette di ridurre notevolmente i costi, perché permette di eludere gli avvocati, rivolgendosi direttamente al Comune.