C’è un trucchetto utilizzato dalla banca per ingannare i clienti: solo il 3% dei correntisti se ne accorge!
Leggere nel pensiero sarebbe un bel superpotere, perché permetterebbe di conoscere quali sono le intenzioni della nostra controparte. Tuttavia, nessuno è in grado di farlo. Pertanto conviene documentarsi per scoprire quali sono le strategie che le banche usano per fregare i clienti, convincendoli a fare operazioni controproducenti.
Se leggere nel pensiero è impossibile, per fortuna è possibile documentarsi e acquisire esperienza per evitare di essere fregati dalle banche e dagli intermediari degli istituti di credito.
Per evitare di cadere nelle trappole bancarie è necessario conoscere il loro modo di pensare. Per fare questo, è possibile leggere migliaia di sentenze o libri specifici.
Al fine di semplificarti il lavoro, abbiamo deciso di svelarti un piccolo trucco che le banche utilizzano per fregare i propri clienti. Leggi fino in fondo: da oggi prenderai decisioni con maggiore consapevolezza.
Banca: alcune truffano i clienti
Se è vero che alcune banche truffano i clienti è comunque doveroso fare una premessa: non bisogna smettere di avere fiducia negli istituti di credito. Tuttavia, è importante conoscere in che modo ragionano banchieri e impiegati di banca per adottare scelte consapevoli.
È pur vero che gli istituti bancari hanno un elevato potere economico, tanto da poter spostare gli equilibri di un governo. Tuttavia, occorre ricordare che da quando è nata la comunità europea, i cittadini sono maggiormente tutelati. Dopotutto, grazie all’apertura di un conto corrente possibile accedere a finanziamenti e importanti opportunità di investimento che, in passato, erano inimmaginabili per i privati cittadini.
In ogni caso, i cittadini hanno la possibilità di tutelarsi dalle ingiustizie delle banche. Basta conoscere le regole e il modo in cui ragionano.
Attenzione al trucchetto sui tassi d’interesse
In base a quanto stabilito dalla legge italiana, le banche hanno la possibilità di modificare in maniera unilaterale le condizioni di un conto corrente. Quest’operazione può essere compiuta rispettando un’unica regola: dare un preavviso di almeno due mesi al correntista. Così facendo il titolare del conto corrente bancario ha la possibilità, entro il termine stabilito nella comunicazione, di recedere dal contratto.
L’opportunità che ha la banca di modificare unilateralmente le condizioni di un conto corrente non possono, in alcun modo, coinvolgere i tassi di interesse. Questi, infatti, non possono essere cambiati. Tuttavia, spesso, le banche aggirano questa regola e riescono a modificare i tassi di interesse. Quest’operazione è definita manovra massiva sui tassi di interesse.
Manovra massiva sui tassi di interesse: ecco come funziona
Il meccanismo conosciuto con la definizione di manovra massiva sui tassi di interesse permette alla banca di modificare i tassi di interesse.
Di fatto, periodicamente i vertici degli istituti bancari programmano delle modifiche sui tassi di interesse passivi. Si tratta di piccole variazioni che, però, rappresentano un enorme gettito per i forzieri dell’istituto di credito.
Nella maggior parte dei casi il correntista non si accorge di questa variazione. Dopotutto si tratta di una lieve oscillazione del tasso di interesse, che non influisce eccessivamente il suo singolo correntista, ma che rappresenta un vantaggio per la banca se si considera la totalità dei correntisti.
La modifica unilaterale dei tassi di interesse da parte delle banche passa inosservata, perché la maggior parte dei correntisti non leggono correttamente gli estratti conto e non verificano, con calcolatrice alla mano, a quanto corrisponde il saldo debitorio con l’applicazione degli interessi. In realtà, la maggior parte dei correntisti non guardano proprio l’estratto conto. E tutto ciò gioca a favore delle banche.
In base ad alcune indagini condotte si è scoperto che solo il 3% dei correntisti si accorge della variazione fraudolenta del tasso di interesse. Nella maggior parte dei casi ci si accorge di questa variazione solo dopo aver ricevuto a casa l’estratto conto trimestrale, ovvero con 90 giorni di ritardo.
È pur vero che la maggior parte degli istituti bancari temono che il proprio nome venga screditato agli occhi dell’opinione pubblica e dei clienti. Dopotutto, se dovesse emergere una frode come quella sopra descritta, ci sarebbe un’immediata fuga dei clienti.
Per questo motivo, qualora il cliente dovesse si accorgersi di questa variazione sui tassi di interesse le banche adottano un sistema conosciuto come 72h.
Ci stiamo riferendo ad una riserva di denaro disponibile presso tutte le filiali bancarie che permette di restituire immediatamente il denaro al cliente di fronte alla prima contestazione, al fine di evitare che si sollevi un vero e proprio polverone mediatico.
Così facendo la banca riesce a calmare immediatamente qualsiasi principio di reclamo nel giro di massimo 72 ore.