L’alimentazione in gravidanza va curata con meticolosità. Non tutti gli alimenti possono essere consumati, tra questi c’è anche il tonno?
Abbiamo spesso sentito che il tonno è un pesce che contiene il mercurio, un metallo pesante particolarmente dannoso per l’organismo umano. Per questo motivo, alle donne in gravidanza viene sconsigliato di consumare questo alimento. Ma è davvero rischioso come dicono?
Di recente sono stati i condotti degli studi con lo scopo di scoprire quali sono i rischi a cui andiamo incontro quando consumiamo il tonno in scatola. In particolare, gli studi sono riusciti a rispondere ad una domanda che appartiene all’argomento alimentazione in gravidanza.
Alimentazione in gravidanza, il tonno in scatola fa male? La risposta conferma i rischi
Per avere un’alimentazione sana e bilanciata è necessario inserire, nella propria dieta, almeno due porzioni di pesce a settimana. Molte persone, era una questione di praticità, consumano una delle due porzioni scegliendo il tonno in scatola.
L’alimento in questione è ricco di proteine e contiene elevati livelli di vitamina B. Tuttavia, scegliere il tonno in scatola come alternativa al pesce fresco può essere controproducente.
Gli studi hanno dimostrato e confermato che il tonno in scatola è la più comune fonte di mercurio introdotta nel nostro organismo.
Questo pesce, infatti, contiene elevati quantitativi di mercurio, decisamente superiori a qualsiasi altra specie ittica.
Dopotutto, si tratta di un grande predatore che si nutre di animali marini piccoli che sono già carichi di mercurio. In questo modo, il tonno assorbe il metallo pesante che viene immagazzinato all’interno della sua carne.
Gli studi hanno dimostrato che all’interno della carne di tonno può essere presente una concentrazione di mercurio fino a 10.000 volte superiore rispetto a l’habitat in cui il pesce vive.
I rischi di consumare tonno in scatola
Ora che sappiamo quali sono i rischi a cui si va incontro consumando tonno in scatola, è chiaro che la risposta alla nostra domanda iniziale è negativa. L’alimentazione in gravidanza va curata con estrema attenzione, per evitare che dei banalissimi errori possono avere effetti anche gravi sullo sviluppo del feto. È, dunque, chiaro che il tonno in scatola rientra nella lista degli alimenti da non consumare.
Ma esattamente quali sono i rischi legati al consumo di pesce che contiene il mercurio?
Il mercurio è la forma di metallo più assorbita dall’organismo umano ed è anche la più tossica. La maggior parte del mercurio presente nel nostro corpo deriva dal consumo di prodotti ittici.
Purtroppo, il mare è ampiamente contaminato da questo metallo, che finisce inevitabilmente nella catena alimentare dei pesci e, dunque, sulle nostre tavole.
A quanto pare, proprio, il nostro Paese è il primo, in Europa, per contaminazione da mercurio del pesce. Appare evidente che c’è poca informazione sui rischi legati al consumo di pesce che presentano elevati quantitativi di mercurio.
Questo metallo, infatti, ha la capacità di accumularsi nei globuli rossi, entrando facilmente nel sistema circolatorio. Per questo motivo, rappresenta un vero problema per l’alimentazione in gravidanza, ma anche durante la fase di allattamento.
Infatti, il mercurio è in grado di penetrare la placenta e di arrivare alle ghiandole mammarie.
Di fatto, i fattori che determinano il tipo e la gravità di conseguenze prodotte dal mercurio sono molteplici, indubbiamente l’età dell’individuo gioca un ruolo fondamentale. Numerosi studi hanno dimostrato che il mercurio incide negativamente sulle fasi dello sviluppo del feto e del bambino.
Come confermato dall’Organizzazione Mondiale della sanità, i bambini sono i soggetti più vulnerabili perché altera il normale sviluppo del cervello, causando difficoltà di apprendimento e di elaborazione del pensiero, sino ad un vero e proprio ritardo mentale. Inoltre, il mercurio influisce provocando disturbi della memoria, dell’attenzione, del linguaggio, disfunzioni motorie e visive.
Come se non bastasse, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato il mercurio come un metallo cancerogeno per l’essere umano.