È già avvenuto il pagamento dell’assegno unico di marzo, per il quale sono previsti cinque aumenti in arrivo. Scopriamoli tutti.
In merito all’assegno unico universale 2023 c’è un po’ di confusione. Infatti, per il mese di marzo a qualcuno sarà erogato un importo incrementato di 16 euro, ad altri invece l’importo sarà ridotto di 100 euro. Ma cosa sta accadendo?
Scopriamo quali sono tutte le novità relative all’assegno unico 2023. In particolare, faremo riferimento sia agli aumenti che alle riduzioni dell’importo mensile riconosciuto ad alcuni nuclei familiari.
Assegno unico di marzo: il primo momento è dato dalla rivalutazione
Il primo aumento che riguarda l’assegno unico 2023 è legato al principio della rivalutazione. In sostanza gli importi, le soglie ISEE e le maggiorazioni che riguardano l’assegno unico universale 2023 sono legate all’aumento del costo della vita rilevato dall’ISTAT. Per intenderci, il valore del denaro è diminuito, i beni di prima necessità hanno visto di evitare i loro prezzi, di conseguenza le indennità e i bonus sono stati rivalutati.
Per questo motivo è stata modificata anche la soglia ISEE di accesso all’assegno unico che, nel 2022, era fissato a 15.000 euro mentre, nel 2023, è salito a 16.215 euro.
Anche gli importi relativi all’assegno unico sono stati modificati. Infatti, la somma di denaro base erogata in favore di un nucleo familiare per un figlio minore è salito da 175 euro, nel 2022, circa 189 euro, nel 2023.
Maggiorazione per il primo anno di vita
La seconda novità relativa all’assegno unico universale 2023 fa riferimento alla maggiorazione per il primo anno di vita del bambino. In sostanza, con l’approvazione della Legge di bilancio 2023, si è deciso che coloro che hanno figli con età inferiore a 12 mesi hanno diritto ad una maggiorazione sull’assegno unico. Ci stiamo riferendo ad un incremento di importo pari 50% dell’assegno percepito.
Per comprendere meglio questa maggiorazione proviamo a spiegarci con un esempio.
Per i nuclei familiari che hanno un ISEE inferiore a 16.000, l’assegno unico per il figlio minore con meno di un anno d’età avrebbe un importo di circa 189 euro. Tuttavia, grazie alla maggiorazione del 50%, voluta dalla legge di bilancio, l’importo è incrementato di ulteriori 94 euro, circa. Quindi complessivamente il nucleo familiare percepirà un assegno mensili di circa 284 euro.
Il terzo incremento dell’assegno unico: famiglie con almeno tre figli
L’assegno unico universale 2023 è soggetto anche ad un altro incremento che riguarda le famiglie che hanno un ISEE inferiore a 40.000 euro e almeno tre figli. Per questa categoria di nuclei familiari l’applicazione della maggiorazione interessa solo i figli che hanno già compiuto un anno, ma non hanno superato i tre anni. Anche in questo caso la maggiorazione prevede un aumento del 50% dell’importo base.
Quindi un nucleo familiare che ha un ISEE inferiore a 40 mila euro e un bambino con età compresa tra un anno e un mese e due anni e undici mesi riceverà una maggiorazione del 50%.
Assegno unico di marzo 2023: famiglie con più di quattro figli o disabili
È poi previsto un ulteriore incremento che riguarda le famiglie ancora più numerose rispetto a quelle osservate finora. Ci stiamo riferendo i nuclei familiari in cui ci sono almeno quattro figli.
Per questa categoria di famiglie è prevista una sorta di maggiorazione sulla maggiorazione. In sostanza, prima dell’intervento della legge di bilancio 2023, alle famiglie in cui sono presenti almeno quattro figli a carico spettava una maggiorazione forfettaria di 100 euro.
Quest’anno, alla suddetta maggiorazione, sarà aggiunto un ulteriore 50%.
Infine, vi è una quinta maggiorazione che riguarda i nuclei familiari in cui è presente un figlio con disabilità, anche di grado medio.
In sostanza, la legge di bilancio 2023 ha reso strutturali le modifiche introdotte dal Decreto Semplificazioni del 2022. Ci stiamo riferendo al:
- aumento di €120 della maggiorazione dell’assegno unico legata agli ANF,
- applicazione dell’importo legato all’ISEE per i figli minorenni e anche ai figli maggiorenni affetti da disabilità senza limiti di età,
- estensione delle maggiorazioni che fanno riferimento al grado di disabilità dei figli minorenni anche ai maggiorenni.