I soggetti affetti da invalidità civile al 75% hanno a disposizione e tanti e agevolazioni, compresa una super novità.
L’invalidità civile è una condizione riconosciuta alle persone in età compresa tra 18 e 67 anni di età, che sono affette da una ridotta capacità lavorativa, a causa di una condizione fisica o patologica.
Affinché ad un soggetto sia riconosciuta l’invalidità civile è necessario che presenti menomazioni, infermità o condizioni patologiche che compromettano di per almeno due terzi le sue abilità lavorative.
Sarà compito di una commissione medica dell’ASL territoriale, integrata da un medico dell’Inps, stabilire qual è la percentuale di invalidità attribuita al soggetto. In base alla suddetta aliquota sarà possibile individuare le agevolazioni e i benefici riconosciuti dall’ordinamento giuridico italiano.
La percentuale è stabilita sulla base di una serie di valutazioni oggettive, che tengono conto delle tabelle ministeriali. Fermo restando che, il soggetto che ritiene che gli sia stata riconosciuta una percentuale inferiore, rispetto alla sua reale condizione, può presentare ricorso e chiedere che venga nuovamente eseguita la visita.
La percentuale d’invalidità è indicata nel verbale d’invalidità rilasciato dalla commissione, dopo la visita medica.
Invalidità civile al 75%? Ecco cosa ti spetta
Se la commissione medico legale dell’ASL territoriale integrata dal medico dell’INPS ti ha riconosciuto una percentuale di invalidità pari o superiore al 75%, hai diritto a diverse agevolazioni e benefici.
In particolare, quest’anno è prevista un’importante novità per effetto del meccanismo della perequazione che ha rivalutato gli importi di pensioni e le indennità, adattandoli al reale costo della vita.
Per questo motivo, nel 2023, i soggetti affetti da invalidità civile a cui è riconosciuta un’indennità hanno assistito ad un incremento dell’assegno mensile che è passato da 291,88 euro a 313,91 euro, erogato per tredici mensilità. Inoltre, si è assistito anche ad un’altra modifica che riguarda il limite di reddito da rispettare per poter beneficiare della suddetta indennità. Anche in questo caso, c’è stato un incremento che ha visto passare il limite reddituale da 5015,14 euro a 5.391,88 euro all’anno.
A quest’importante novità si vanno ad affiancare le agevolazioni già previste, come i permessi e i congedi straordinari retribuiti. Ci stiamo riferendo ad una tutela lavorativa che permette di assentarsi dal lavoro per tre giorni al mese (per i permessi) o 2 anni (per i congedi straordinari) senza rinunciare alla propria retribuzione.
Inoltre, già a partire da una percentuale di invalidità del 74% è possibile accedere ad una fornitura gratuita di protesi e ausili, laddove ve ne fosse il bisogno.
È prevista anche un’altra importante agevolazione che permette ai soggetti a cui è riconosciuto un’invalidità pari o superiore al 75% di iscriversi alle liste per il collocamento mirato. Ci stiamo riferendo agli elenchi disposti presto i centri dell’impiego territoriali, ai quali hanno accesso le aziende che intendono assumere soggetti affetti da disabilità, per adempiere all’obbligo previsto dalla legge.
Infine, a chi è riconosciuto un’invalidità del 75% ha diritto all’assistenza sanitaria e ad alcuni agevolazioni fiscali, compresa l’esenzione del ticket sanitario.
Le agevolazioni pensionistiche
I soggetti affetti da un’invalidità superiore al 75% hanno la possibilità di ritirarsi dal lavoro in anticipo rispetto agli altri lavoratori. A tale proposito, è opportuno distinguere tra due agevolazioni pensionistiche:
- La pensione anticipata per disabili, che prevede il diritto ad una maggiorazione delle anzianità pari a due mesi per ogni anno per massimo 60 mesi.
- L’APE sociale, ovvero lo scivolo pensionistico che permette di ritirarsi dal lavoro a 63 anni dopo aver versato 30 anni di contributi.