A quanto pare, sono molti gli individui che ancora oggi si rivolgono a maghi e cartomanti con la speranza di risolvere i loro problemi. Queste persone sono disposte a sborsare cifre folli: ecco quanto spendono.
Veggenti, sciamani, santoni, sono tutte figure che trovano guadagnano sulle debolezze delle persone, facendo leva sulle loro vulnerabilità. Personaggi che sfruttano lutti e preoccupazioni degli individui che si rivolgono ai loro servizi completamente inutili e deleteri non solo perché la “verità” che gli si racconta è fittizia, ma anche a livello economico, dato che le cifre spese non sono irrisorie.
Maghi e cartomanti sono personaggi senza scrupoli che si mettono avanti per dare le previsioni sul futuro. Nonostante le autorità – come l’Osservatorio anti-plagio – mettano spesso in guardia i cittadini, questo mercato è molto attivo. Pare che questa attività spropositata coinvolga più di 150mila santoni su tutto il territorio.
Pare che un italiano su quattro subisce il fascino di tali individui che si spacciano come professionisti dell’occulto. C’è chi libera da malocchi, chi guarisce dalle malattie, chi prepara speciali pozioni, chi realizza dei talismani e chi riesce a muovere la fortuna. Un business che non conosce crisi e fa spendere delle cifre altissime.
Quanto spendono gli italiani per maghi e cartomanti: la cifra
Pare che gli italiani spendano 8,5 miliardi di euro all’anno in media per avere le previsioni sul futuro da santoni e sedicenti veggenti. È questa la cifra che viene riportata dal portale Solo Finanza, evidenziando un problema serio e persistente sul settore della cartomanzia, ma non solo, che abbiamo nel nostro paese.
Una cifra che viene spesa da un numero importante di italiani, si parla di 13 milioni di cittadini. Un numero che si rivela ancora più preoccupante se pensiamo che tutti i giorni sono 35mila le persone nella penisola che contattano cartomanti e sciamani per avere delle informazioni dettagliate sulla loro vita privata o professionale.
Un problema che abbraccia anche il settore finanziario da oltre un secolo. A confermalo sono stati due studi condotti da Alfred Cowles, un noto economista americano, il quale ha rivelato i risultati delle sue ricerche realizzate a cavallo tra il 1928 e il 1932. L’oggetto dello studio riguardava l’accuratezza di 25 pubblicazioni a tema finanziario che formulavano 7.500 raccomandazioni per l’acquisto di singole azioni.
Le previsioni di mercato, però, si erano rivelate del tutto false in entrambe le ricerche. Ciononostante le persone erano disposte a pagare sempre di più per affidarsi a quei mezzi. In definitiva, nonostante gli studi di Cowles sono stati fatti quasi un secolo fa e a cavallo tra le due guerre, le persone tendono sempre a rivolgersi a questi soggetti.
Maghi e cartomanti: il giro d’affari in Italia
La presenza di individui dell’occulto in Italia è massiccia. Nel portale Mondo alla Rovescia vengono indicate prevalentemente le città del Nord ad essere soggette a questi affari, rispetto a quelle del sud. Al primo posto della top 5 c’è la Lombardia nella quale si contano circa 2500 maghi, per un giro di affari da 90 milioni di euro.
Al secondo posto ci sono la Campania e il Lazio che conta entrambe più o meno 2000 santoni per un business che arriva a 75 milioni. Segue poi la regione Sicilia che conta circa 1500 maghi con un giro d’affari di 60 milioni di euro.
Mentre a chiudere la top 5 tra le regioni che hanno questo annoso problema c’è il Piemonte dove ci sono 1200 personaggi che si spacciano per cartomanti, la cui attività ha un giro di 45 milioni di euro.
Le altre Regioni italiane
La Puglia deve fare i conti con 1000 maghi e un business da 40 milioni di euro, lo stesso numero di santoni e la stessa cifra dell’Emilia Romagna. Per quanto riguarda la Toscana, la regione conta 600 sciamani per un giro di affari da 20 milioni di euro. Poco sotto troviamo il Veneto che conta 500 maghi con un business da circa 18 milioni di euro.
Allo stesso punto ci sono Liguria e la Calabria con un numero di sciamani che arriva a 400 e un’attività che vale all’incirca 15 milioni di euro. Seguono Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Marche che contano 300 maghi con un giro di affari da 10 milioni di euro.
Mentre Sardegna, Trentino Alto Adige e Umbria devono fare i conti con 200 sciamani e un business da 7 milioni di euro. In basso c’è la Basilicata con 150 maghi e un’attività che vale circa 5 milioni di euro.
Mentre all’ultimo posto della classifica troviamo le regioni più piccole, ovvero il Molise e la Valle d’Aosta con circa 100 sciamani sul territorio e un giro di affari anche in questo caso da 5 milioni di euro.