Bonus Benzina 2023 da 200 euro: tutto ciò che c’è da sapere sulla proroga del sostegno agli automobilisti e sul come farne richiesta.
Come già annunciato, il governo Meloni ha concesso la proroga del bonus benzina anche per questo 2023. Un sostegno, questo, che permetterà dunque a tanti automobilisti di attutire le spese elevatissime relative ai carburanti, acuitesi nel corso degli ultimi mesi.
Il Bonus Benzina 2023 è scattato proprio a partire da questo mese, come previsto dal Decreto trasparenza dei prezzi carburante convertito in Legge. Ai dipendenti privati spettano dunque 200 euro in voucher spendibili per i pagamenti presso tutte le stazioni di rifornimento. Ma vediamo più nel dettaglio come funziona e come poter fare domanda per riceverlo.
Bonus Benzina 2023, chi ne ha diritto?
Con una situazione sempre più insostenibile sul fronte caro carburante, gli automibilisti potranno tirare un piccolo sospiro di sollievo proprio a partire da questo mese. Il governo ha infatti prorogato il Bonus Benzina 2023, mettendo a disposizione ben 13,3 milioni di euro a sostegno di tale manovra.
Si tratta di un bonus rilasciato sottoforma di voucher concesso dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti e spendibile per l’acquisto di carburante nel limite massimo di 200 euro. Il buono può essere riconosciuto da tutte le aziende private.
Ma a chi indirizzato questo voucher? Si sottolinea che il buono spetta a tutti i dipendenti del settore privato, inclusi coloro che lavorano presso gli studi professionali o presso gli Enti del Terzo settore che svolgono attività non commerciali, così come gli apprendisti e i soci di cooperative di produzione e lavoro che hanno anche un rapporto di lavoro subordinato. Si tratta inoltre di un sostegno indirizzato anche ai lavoratori che lavorano principalmente in smart working.
Inoltre, si sottolinea che il bonus riguarda tutte le tipologie di carburante, non soltanto la banzina. Gli automobilisti che riceveranno il voucher, infatti, potranno effettuare rifornimento di gasolio, Gpl e metano. Diverso, invece, è il caso dei vecoli elettrici, sui quali dovrebbe essere elargito un altro tipo di sostegno.
Importante è però ricordare che il buono può essere corrisposto ai dipendenti a discrezione del datore di lavoro. Dato che si tratta di un sostegno indirizzato agli automobilisti maggiormente colpiti dal caro benzina, il datore (, senza necessità di preventivi accordi contrattuali) è libero di scegliere se, quando e a chi riconoscerlo.
Chi deve presentare la domanda e come si accredita
Al pari di tutti gli altri benefit aziendali, anche il buono benzina da 200 euro è molto vantaggioso, sia per i dipendenti che ne usufruiscono che per il datore di lavoro che lo concede. Questo tipo di sostegno, infatti, è esentasse, non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente, è integralmente deducibile dal reddito d’impresa, è utilizzabile con finalità retributive, ed è soggetto agli oneri di contribuzione.
Trattandosi dunque di un benefit aziendale, tale bonus non viene concesso ai dipendenti direttamente dal Governo, ma deve essere il datore privato ad erogarlo su base volontaria. Gli automobilisti interessati al sostegno, dunque, non dovranno inviar alcun tipo di modulo di richiesta o domanda alla Pubblica Amministrazione, quanto piuttosto dovranno chiedere direttamente all’azienda presso la quale lavorano (o eventualmente anche al proprio sindacato) se è possibile usufurire del buono.
Nel caso in cui il datore decida di concederlo, l’erogazione del bonus avverrà secondo le regole già applicate dall’Agenzia delle Entrate per le scorse edizioni del bonus. Ad ogni modo, si ricorda, è possibile per i dipendenti ricevere il rimborso direttamente sul proprio conto corrente, tramite un assegno o anche un bonifico bancario. L’azienda avrà la possibilità di erogarlo ai propri dipendenti entro gennaio 2024.