Quoziente familiare, la riforma fiscale è attiva da marzo: cos’è e come funziona

Il quoziente familiare è un documento introdotto per volontà del governo, ma praticamente in cosa consiste? Scopriamo cos’è e come funziona.

Il governo ha introdotto importanti novità che riguardano il fisco e la famiglia. A partire dall’assegno unico universale fino ad arrivare al quoziente familiare.

Quoziente familiare, la riforma fiscale
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La riforma fiscale in questione piuttosto ampia e prevede anche l’introduzione di un nuovo certificato che potrebbe sostituire l’ISEE. Cos’è il quoziente familiare e come funziona?

Quoziente familiare: facciamo chiarezza sulla novità

In base a quanto affermato da vice Ministro dell’economia Maurizio Leo, il documento che certifica la condizione patrimoniale e reddituale dei nuclei familiari, ovvero l’ISEE, presenta diverse limitazioni. Per questo motivo l’intenzione del Governo è quello di sostituire l’ISEE con il quoziente familiare.

In questo caso, il documento propone delle aliquote di imposta che si applicano al reddito familiare tenendo in considerazione il numero dei componenti dello stesso. Il valore che ne deriva viene poi corretto su una scala di equivalenza.

Uno dei vantaggi legati al quoziente riguarda la possibilità di garantire una maggiore equità orizzontale. Inoltre, eseguendo questo tipo di dichiarazione dei redditi è possibile bilanciare anche la regressività delle imposte indirette, che colpiscono i consumi dei nuclei familiari che hanno redditi bassi.

In effetti, l’indicatore ISEE fa riferimento al reddito complessivo del singolo nucleo familiare. All’interno degli indicatori ISEE confluisce il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare, che poi veniva diviso in base ad una scala di equivalenza. Ad ogni modo, l’ISEE rappresenta uno strumento che favorisce la politica assistenziale, dimenticandosi di quella familiare. Per questo motivo, è stato necessario introdurre un nuovo indicatore che permettesse di superare questa lacuna.

Dopo aver introdotto l’assegno unico, ecco spuntare un nuovo tassello all’interno della riforma della fiscalità delle famiglie: il quoziente familiare.

Come funziona il nuovo certificato

Il quoziente familiare prevede l’applicazione del sistema di tassazione per parti. Secondo tale principio ciascun a componente di un nucleo familiare deve essere garantito lo stesso ammontare di risorse, sia prima che dopo l’applicazione delle imposte.

Questo sistema può essere applicato seguendo due metodi:

  • Lo splitting del reddito. In questo caso i redditi complessivi dei due coniugi vengono divisi per due e al reddito complessivo viene applicata l’aliquota corrispondente alla metà del reddito.
  • Il quoziente familiare. In questo caso il reddito è tassato per quote attraverso una ripartizione tramite l’applicazione di un quoziente determinato in funzione dei componenti del nucleo familiare e di alcune caratteristiche degli stessi (es. disabilità).

Attualmente il quoziente è già applicato in molti paesi europei, come la Francia. Qui l’aliquota da applicare e l’imposta dovuta si calcolano solo su una quota del reddito complessivo. In questo modo, si intendono favorire le famiglie.

Il sistema dello splitting tra coniugi, invece, è già obbligatorio in Portogallo, mentre in Germania è opzionale.

In base ad alcune previsioni l’applicazione il quoziente familiare, in Italia, permetterebbe ai nuclei familiari di risparmiare mediamente 800 euro all’anno.

L’operazione ha un costo che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. A questa perdita dovrebbe corrispondere un aumento dei consumi da parte delle famiglie.

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