Con il decreto interministeriale numero 1 del 7 marzo 2023 è stata confermata l’indennità giornaliera di 30 euro. Chi sono i fortunati lavoratori?
Con l’approvazione del decreto interministeriale del 7 marzo 2023 è stata introdotta l’indennità giornaliera di 30 euro, per la sospensione delle attività di pesca marittima nel 2022.
Lo scopo dell’indennità è quello di offrire un sostegno economico alle imprese che hanno dovuto sospendere la loro attività di pesca, in base a quanto stabilito dalle autorità pubbliche. In favore di questa categoria di lavoratori il governo ha messo a disposizione i fondi, che permetteranno di accedere ad un’indennità del valore di 30 euro giornalieri.
La misura economica non è riconosciuta ad ufficio, pertanto è necessario presentare un’apposita domanda entro il 15 marzo.
Indennità giornaliera di 30 euro: cos’è il fermo pesca 2022?
Il fermo pesca è un periodo di interruzione che, generalmente, coincide con la stagione estiva e che ha lo scopo di consentire la riproduzione delle specie bentoniche e pelagiche. Si tratta di una disposizione impartita dalle autorità locali, che impediscono alle aziende ittiche di esercitare la loro attività di terminate zone.
Per questo motivo, il governo consente ai dipendenti di tali aziende la possibilità di accedere ad un’indennità giornaliera del valore di 30 euro. In questo modo, s’intende offrire un supporto economico ai lavoratori delle imprese di pesca marittima colpiti da tali obblighi.
Le imprese interessate a ricevere la suddetta indennità devono presentare domanda a partire dalla data di pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di un apposito decreto interministeriale (7 marzo 2023).
In tal caso, è necessario presentare un’unica domanda per ciascuna unità di pesca presente in azienda.
Come presentare domanda?
Per ottenere l’indennità giornaliera prevista per i lavoratori delle aziende di pesca marittima è necessario presentare un’istanza. Per inoltrare la domanda occorre accedere al sistema telematico “CIGSonline”. Non sono ammesse altre modalità di presentazione dell’istanza.
Innanzitutto, va compilato il file FP02022 dove è necessario inserire:
- Il numero di stanza
- La denominazione della ditta
- Il codice fiscale della ditta
- L’unità di pesca interessata, ovvero il moto peschereccio
- La direzione marittima di giurisdizione dell’ufficio di iscrizione dell’Unità di pesca
- Il codice fiscale del lavoratore per il quale si intende accedere all’indennità
- Il cognome dei Lavoratori dipendente
- Il nome del lavoratore dipendente
- L’indirizzo di residenza dello stesso
- Il codice IBAN presso il quale si intende ricevere la prestazione economica.
Tra gli allegati alla domanda digitale è necessario inserire anche la delega del rappresentante aziendale nei confronti dell’utente di CIGSonline. Inoltre, occorre allegare anche il modulo per la comunicazione del codice IBAN, relativo al fermo pesca 2022.
In questo modulo, il dichiarante dovrà inserire i propri dati anagrafici e quelli del peschereccio e della ditta presso la quale lavora. Infine, occorre inserire firma e data.
Prima di inviare l’istanza è necessario effettuare il pagamento dell’imposta di bollo tramite il servizio PagoPA.
A chi spetta l’indennità?
L’indennità di 30 euro al giorno spetta ai lavoratori dipendenti delle imprese che svolgono un’attività di pesca marittima e ai soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca. Ciò vuol dire che non possono accedere al trattamento economico gli armatori e i proprietari armatori che sono imbarcati sulla nave gestita da essi stessi.
In questo caso, infatti, non si configura il rapporto di lavoro subordinato, che è il requisito indispensabile per accedere all’indennità. Per la medesima ragione, anche i titolari di imprese individuale imbarcati non hanno accesso al trattamento economico.
Ad ogni modo, è opportuno ricordare che l’indennità in questione è riconosciuta per un massimo di 40 giorni. Nel conteggio rientra anche il sabato, che è considerata giornata lavorativa.
L’indennità giornaliera di 30 euro non è un bonus. Di conseguenza, è soggetto a tassazione perché rientra nel reddito imponibile dal lavoro dipendente.
Complessivamente il Ministero ha messo a disposizione 19 milioni di euro di cui:
- 12 milioni sono indirizzati ai lavoratori assoggettati al fermo pesca obbligatorio;
- 7 milioni sono indirizzati ai lavoratori assoggettati a fermo pesca non obbligatorio.