Se un neonato non riesce a prendere sonno bisognerebbe portarlo a fare la nanna sotto zero. L’incredibile scoperta sta spopolando in diversi paesi: ecco come funziona e quali sono i benefici di dormire al freddo per un bambini.
La maggior parte dei genitori vive una situazione stressante quando il proprio figlio non riesce a dormire. Alcuni le provano davvero tutte per far riposare il proprio neonato, ma quello a cui non hanno sicuramente pensato è portato fuori al freddo, possibilmente con una temperatura sotto lo zero.
Gli esperti consigliano sempre di dare ai neonati una buona routine del sonno e accompagnarli a comprendere il giorno e la notte, senza il rischio che rimangano svegli durante le ore notturne. Questa pratica non è sempre efficace e quindi si cercano delle strategie alternative come la nanna sotto zero. Una pratica che sta prendendo piede e non può essere definitiva semplicemente come “moda”.
Far dormire il proprio bambino sotto lo zero è un’abitudine diffusa soprattutto nel nord Europa, a dir la verità è una pratica che arriva proprio dalle nazioni nordiche, e sembra la soluzione ideale per far crescere i proprio piccoli sani e felici. È una consuetudine che ha diversi anni, ma quel è il motivo specifico? Andiamo a scoprire quali sono i benefici reali.
Nanna sotto zero, come funziona: i benefici
Nei paesi nordici la pratica comune è quella di far dormire i bambini di pochi mesi all’aperto, la cui temperatura perfetta sembra essere -5°C, almeno per quanto riguarda la Finlandia, come si legge su Ohga. Un’abitudine abbracciata da molti genitori i quali decidono di lasciare i proprio piccoli sotto lo zero, ovviamente ben protetti dal freddo e coperti a dovere.
Sulla nanna sotto zero è stato dedicato uno studio seguito dal ricercatore finlandese Marjo Tourula il quale ha raccolto numerosi dati facendo compilare ai genitori con i figli sotto i due anni un questionario. La ricerca ha sottolineato che permettere ai piccoli di dormire fuori in inverno permette di dormire meglio, rispetto all’ambiente domestico, nonostante le temperature siano tra i -27 e +5°C, al di là della punta del naso fredda e le guance arrossate.
La nanna con le temperature gelide è stata una pratica adottata anche in Australia, precisamente da una scuola materna Little Learners Early Development and Education Centre di White Gum Valley. Per undici settimane, i bambini tra i 2 e i 5 anni hanno dormito, ben coperti, all’aperto su delle brandine della scuola le cui temperature non superavano i 30°C e non erano inferiori ai 16°C.
Dopo le undici settimane, il direttore della scuola materna australiana ha constato i benefici di quella pratica, oltre al fatto che solamente l’1% dei bambini aveva fatto delle assenze per malattia. Un altro esperimento che ha posto l’accento su quanto faccia bene dormire all’aperto quando si è più piccoli.
Nanna sotto zero, i benefici e i rischi
Passare diverse ore all’aria aperta porta diversi benefici a tutte le persone, così come tra i bambini. Tra i vantaggi nel dormire sotto lo zero ci sono una migliore ossigenazione, una migliore qualità del sonno, la stimolazione delle difese immunitarie e l’assorbimento di vitamina D. Nonostante ciò, ci sono diversi dubbi su questa pratica, soprattutto espressi dal presidente della SIP in un’intervista alla Repubblica, il quale ha rivelato che se una prassi del genere non è esente da rischi o insorgenze di patologie respiratorie.