Canone Rai, indietro coi pagamenti? Niente paura, la soluzione a portata di tutti

I pensionati titolari di un abbonamento, possono richiedere addebito e rateizzazione del Canone Rai. Rispettando però requisiti ben precisi.

Probabilmente mai, come durante la settimana del Festival di Sanremo, il tema del Canone Rai viene tirato fuori. Ribadendo il rapporto estremamente controverso che gli italiani hanno con tale tassa.

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Per molti contribuenti, la kermesse canora (e non solo ultimamente), prodotto di punta assoluto della tv pubblica nazionale, fa parte di quelle ragioni utili a rafforzare la bassa opinione che gli italiani hanno del Canone. Se non altro per l’ingente dispendio di risorse, la convocazione di personaggi non apprezzati da tutti e per una serie infinita di ragioni che, più che sgambettare la tassa, finiscono per rendere Sanremo il vero punto di snodo del dibattito pubblico sui trend contemporanei. Ma, se da un lato c’è inevitabilmente una citazione non sempre pertinente del Canone Rai, dall’altra la discussione colpisce nel segno. Perché, volenti o nolenti, in quanto fruitori del servizio e contribuenti diretti a esso, i cittadini hanno il diritto di riservarsi il proprio commento.

Detto questo, coi suoi 90 euro annuali, l’imposta sul servizio televisivo pubblico è rimasta sempre al suo posto, dagli anni d’oro delle TV a tubo catodico fino al plasma e ai dispositivi digitali, in grado di connettere il nostro televisore direttamente alla rete per usufruire dei prodotti di spicco delle piattaforme streaming. Un tema che non ha mancato di far discutere ma che, fin qui, ha mostrato pochi appigli per i (tanti) detrattori dell’imposta, pensata sulla “apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive”. Quindi, indirettamente, sul servizio offerto ma in primis sul dispositivo in possesso del contribuente.

Canone Rai arretrato, come rateizzare con addebito sulla pensione

Negli ultimi mesi, era stata ipotizzata la possibilità di portare sotto l’egida del Canone Rai anche i dispositivi mobili, fin qui non figuranti nel novero di quelli tassabili. Un’idea rimasta tale, vista la strenua opposizione e la difficoltà a conformare una tale estensione ai dettami europei. Il che, di fatto, rende la tassa in qualche modo vulnerabile, secondo i vertici Rai, rispetto alle reali possibilità di esenzione. Le quali, pur previste, riguardano potenzialmente un numero limitato di persone. Il Canone Rai, infatti, non è dovuto unicamente da:

  • coloro non in possesso di dispositivo televisivo, circostanza da dimostrare con apposita autocertificazione messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate;
  • over 75 con reddito inferiore a 8 mila euro;
  • diplomatici e militari stranieri di stanza in Italia.

Le disposizioni del 2016

La mancata detenzione di un apparecchio televisivo sarà quindi sufficiente a essere esonerati dalla tassa, avendo comunque a disposizione la possibilità di poter beneficiare del servizio tramite altri dispositivi. Era stato questo il neo segnalato, tra il 2021 e il 2022, dal Gruppo Rai, che aveva lamentato l’insufficienza dei 90 euro annuali per garantire un adeguato supporto tecnico e logistico. Va ricordato che, sulla base di quanto previsto dall’art. 1, commi 152 e successivi della Legge 208/2015, a decorrere dall’1 gennaio 2016 il Canone è calcolato nella fattura destinata ai titolari di utenza di fornitura di energia elettrica. Circostanza che avrebbe dovuto modificarsi con il 2023 ma che, all’ultimo minuto, è stata mantenuta inalterata. Per l’anno in corso, il Canone Rai continuerà a essere pagato assieme alla bolletta della luce. Decisione dell’allora Governo Renzi per limitare le massicce percentuali di evasione fiscale.

Addebito sulla pensione

Il dettaglio dell’addebito sulla fattura dell’energia elettrica è tutt’altro che secondario, in quanto andrà a incidere anche sull’eventuale scelta di rateizzare i pagamenti, in presenza di arretrati o meno. Come spiegato dall’INPS nei chiarimenti sulle pratiche di frammentazione del dovuto, i pensionati titolari di un abbonamento Rai, con reddito di pensione inferiore a 18 mila euro (con riferimento all’anno precedente a quello di presentazione della domanda), avranno la possibilità di richiedere la rateizzazione in 11 mensilità del Canone. Tale facoltà sarà esercitata tramite trattenute sulla pensione e figurerà come alternativa all’addebito sulla fattura di fornitura elettrica. In sostanza, chi opterà per l’addebito su pensione sarà svincolato dall’integrazione del Canone Rai alla bolletta dell’elettricità.

La domanda

Restano valide le regole generali dell’imposta dovuta. Ad esempio, il Canone dovrà essere pagato una sola volta, a prescindere dagli apparecchi televisivi presenti in casa. La domanda andrà presentata direttamente all’INPS, attraverso il servizio dedicato entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello del pagamento. Restano le alternative previste per le altre domande di esenzione, dal Contact center agli enti di patronato. L’istanza richiederà tempi di lavorazione nell’ordine dei 30 giorni, ai sensi della Legge n. 241/1990.

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