Spese mediche e detrazione: cosa succede in caso di eredi

Cosa succede in caso di decesso del titolare di una detrazione ripartita in quote annuali delle spese mediche? Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate.

Le detrazioni sulle spese mediche fanno parte del sistema agevolativo concesso ai cittadini rispetto agli esborsi relativi a determinate prestazioni sanitarie.

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Un quadro piuttosto complesso, che va dall’acquisto dei farmaci allo svolgimento di visite, specialistiche o no. In questo senso, la normativa vigente prevede una deduzione sulle spese, ossia un affrancamento dalla base imponibile, dal reddito. Il quale andrà ad affiancarsi alle spese portate in detrazione tramite l’ordinario modello 730 in fase di dichiarazione dei redditi, per recuperare in parte quel che si è speso. Un’agevolazione, quest’ultima, che riguarda in generale i cittadini che effettuano le suddette spese mediche. Per quel che riguarda la deduzione, invece, l’operazione riguarderà prettamente coloro che soffrono una condizione di disabilità. Per costoro, in deduzione andranno costi specifici, relativi sia alle spese generiche che all’assistenza specifica.

Oltre alle suddette, in deduzione andranno anche l’assistenza infermieristica e riabilitativa, le prestazioni fornite da personale in possesso di qualifica professionale e, infine, l’assistenza di base (anche se fornita da operatore tecnico assistenziale o di coordinamento delle attività assistenziali). Accanto alla base imponibile, a essere depennato dal reddito complessivo sarà anche il versamento dei contributi per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare. Resta comune il tetto massimo deducibile, ossia 1.549,37 euro risultante dal totale delle spese sostenute.

Senza contare che, per chi possiede un reddito pari o inferiore a 40 mila euro, figura una detrazione Irpef al 19% per le spese relative agli addetti all’assistenza. Ottenibile, però, in caso di mancata autosufficienza del disabile che usufruisce della prestazione e su un importo non superiore a 2.100 euro.

Spese mediche, detrazione e deduzione: il caso dell’eredità

Un caso particolare riguarda la detrazione ripartita in quote annuali di importo costante, consentita qualora l’ammontare complessivo annuo fosse superiore a 15.493,71 euro, al lordo della franchigia prevista (129,11 euro). Una possibilità consentita per quelle spese mediche figuranti nei quadri di detraibilità previsti (sezioni E1, E2 ed E3 del 730, RP1, RP2 ed RP3 del modello per le Persone fisiche) e, potenzialmente, passabili di una permanenza in sospensione. Si tratta, nello specifico, delle rate residue relative alle spese mediche poste in detrazione a favore di un soggetto deceduto. Un tema che ha richiesto l’intervento diretto dell’Agenzia delle Entrate, con l’Interpello 192/2023, connesso proprio ai casi di detrazione sospesa. Con l’obiettivo di chiarire se, a norma di legge, fosse previsto il passaggio del piano di ripartizione agli eredi del soggetto titolare (de cuius).

Eredità: il caso

Il caso specifico riguardava una richiesta di passaggio effettuata da una coniuge superstite, in relazione alle spese mediche sostenute dal marito nel 2020 per un intervento chirurgico. E per le quali era stata successivamente richiesta una ripartizione in quattro quote annuali di pari importo, con prima rata indicata alla presentazione della dichiarazione dei redditi con modello per Persone fisiche 2021. Una pratica che, come visto, è consentita ai sensi dell’art. 15, comma 1, lettera c) del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR). Con l’obiettivo di fornire al contribuente un beneficio integrale dell’agevolazione fiscale, qualora subentrassero difficoltà di capienza per quel che riguarda l’imposta.

Se il de cuius dovesse decedere prima di aver fruito per intero la detrazione, l’erede tenuto alla presentazione in sua vece del modello di dichiarazione dei redditi, avrà diritto sì alla detrazione delle rate residue ma procedendo in un’unica soluzione fino a concorrenza dell’imposta. Questo perché non esiste una disciplina direttamente connessa alla trasmissione della detrazione non fruita agli eredi, almeno per le spese mediche. Questo significa che, essendo l’erede tenuto alla presentazione dell’ultima dichiarazione dei redditi del familiare deceduto, sarà quella l’unica occasione per portare a termine la detrazione fiscale.

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