Qual è l’impatto che il taglio dell’Iva sui prodotti dell’infanzia e dell’igiene femminile avrà sulle tasche degli italiani? La risposta è inattesa per molte famiglie che si auguravano un altro scenario.
Nella legge di Bilancio 2023 è stato introdotto il taglio dell’Iva al 5% sui prodotti quali pannolini, latte in polvere, assorbenti e molti altri. Una notizia accolta con gioia da molte persone, ma che potrebbe essere uno specchietto per le allodole per tante famiglie. A spiegare che cosa potrebbe succedere è stata l’Unione Nazionale Consumatori.
Il taglio dell’Iva sui prodotti dell’infanzia rischia di essere una manovra simbolica, ma dall’effetto nullo, o quasi. Al di là della possibile scelta dei commercianti di non applicare lo sconto sui singoli prodotti, il taglio ha un impatto contenuto sulle famiglie italiane per via della denatalità e i costi già non troppo alti di questi prodotti. In poche parole, il risparmio medio è irrisorio per la maggior parte delle famiglie.
A spiegarlo per bene è stata l’Unione Nazionale Consumatori al portale Money, sottolineando che i vantaggi evidenti di questa manovra, seppur condivisibile concettualmente, rischiano di essere riservati solamente a poche famiglie. La maggior parte degli italiani, infatti, risparmierebbe solo pochi spiccioli.
Taglio Iva del 5% sui prodotti infanzia: quanto si risparmia
Mettendo da parte i prodotti dell’igiene femminile come gli assorbenti, visto che la riduzione riguarda quei beni dedicati ad una larga fetta della popolazione italiana, dedichiamoci ai prodotti per l’infanzia, come pannolini e latte in polvere. L’aliquota Iva scende dal 10% al 5%, ma il risparmio concreto è esiguo.
L’importo medio di un pacco di pannolini da venti ha una quotazione di 6,51 euro. In pratica, con l’Iva al 10% c’è un impatto di 65 centesimi, mentre con l’Iva al 5% di scende a 32 centesimi. Questo vuol dire che il risparmio, che riguarda sempre una piccola parte della popolazione, è di 30 centesimi.
Proprio quest’ultimo è tra gli elementi sottolineati dall’Unione Nazionale Consumatori che ha preso come punto di riferimento i dati Istat. La spesa di questi prodotti, infatti, rientrano nella macrocategoria di quei beni per l’igiene personale e il benessere, per i quali gli italiani spendono di media 26,48 euro a famiglia al mese.
La spesa dei pannolini, così come per gli altri prodotti dell’infanzia, rientrano in questi poco più di 26 euro. Una somma totale che comprende anche i beni per il visto, per i capelli, per il corpo, per la bellezza in generale come trucchi e profumeria. Proprio per questo motivo, è normale che l’impatto del taglio dell’Iva è minimo. Proprio per questo motivo si è parlato di un risparmio simbolico, più che reale.
Taglio Iva del 5%: quali sono i prodotti interessati
La legge di Bilancio ha esteso il taglio sull’aliquota a tutti gli assorbenti e tamponi per l’igiene femminile, fino a quest’anno la riduzione era solo per i compostabili e lavabili, e poi anche di molti altri prodotti. Nell’elenco c’è il latte in polvere o latte liquido dedicato all’alimentazione dei neonati o bambini nella prima infanzia. Il taglio dell’Iva interessa anche le preparazioni alimentari di farine, amidi, semolini, estratti di malto o fecole per l’alimentazione di neonati e bambini. Ovviamente ci sono anche i pannolini per i bambini, così come i seggiolini per i bambini che sono da installare nelle auto.
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