Attenzione alle regole del Superbonus. Il Durc per la congruità non è solo obbligatorio ma anche necessario in caso di controlli.
Una serie novità hanno caratterizzato la Legge di Bilancio 2023. La quale, perlopiù, ha mantenuto le aspettative, concentrando gli sforzi sui passaggi ritenuti prioritari e revisionando alcuni passaggi di agevolazioni messe in campo con le Manovre precedenti.
Il Superbonus non ha fatto eccezione. Anzi, soprattutto la principale delle agevolazioni legate all’edilizia si è ritrovata a passare al setaccio dei conti, ottenendo una proroga per prossimi anni senza tuttavia lasciare molto spazio a interpretazioni positive. Il Superbonus, già dall’anno in corso, inizierà a ridurre i propri effetti in termini di beneficio fiscale, abbassando progressivamente le percentuali utili alla detrazione fino alla chiusura. Il 2023, a ogni modo, concederà alle spese ex novo una detrazione pari al 90% sui costi sostenuti, a patto che chi si impegnerà nel sostenerli andrà a rispettare i dettami obbligatori di una normativa che, negli anni, ha più volte subito ritocchi e revisioni. Anche di recente, infatti, il Superbonus è stato soggetto a un’ulteriore cristallizzazione degli obblighi previsti.
Alcuni di questi erano già previsti a dire il vero. E, tuttora, restano fondamentali al fine di una corretta fruizione del bonus. Ad esempio, l’obbligo relativo alla congruità della manodopera, introdotto con l’art. 8 del dl 76/2020, il cosiddetto Decreto Semplificazioni, ha un compito essenziale per l’utilizzo regolare del Superbonus. Il beneficiario della detrazione, dovrà necessariamente produrre il Documento unico di regolarità contributiva (Durc), relativo alla congruità sull’incidenza della manodopera, secondo quanto disposto via decreto. Un adempimento che interessa tanto i cantieri di edilizia privata quanto gli appalti pubblici. Il che, chiaramente, rende l’idea dell’importanza del documento per garantirsi la regolarità delle procedure e delle agevolazioni previste, si tratti di detrazione o di cessione del credito.
Durc e Superbonus: cosa si intende per “verifica della congruità”
Considerando i vari accorgimenti che hanno caratterizzato il Superbonus nelle ultime revisioni normative, un minimo di rischio sulla poca chiarezza delle nuove regole potrebbe esserci. Di sicuro, tutte le modifiche sono state pensate per semplificare l’accesso alla misura e, nello stesso tempo, il lavoro di chi ha il compito di verificare che le pratiche di beneficio siano svolte nella massima trasparenza. In sostanza, un giro di vite sui controlli finalizzato a escludere dal campo delle possibilità le ipotesi di eventuali illeciti. La stretta delle maglie ha gravato inevitabilmente anche sugli utilizzatori virtuosi, sempre in un’ottica di equità e chiarezza procedurale. Qualora non vi fossero le condizioni di regolarità necessarie, secondo quanto previsto dal decreto regolante l’agevolazione andrebbe a decadere, con tanto di applicazione degli interessi sulla detrazione risultata indebitamente fruita.
L’utilizzo indebito nei bonus edilizi
L’utilizzo indebito dell’agevolazione è indicato chiaramente nel decreto 41/1998 del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Decisamente precedente al Superbonus in sé ma incentrato proprio sulla regolarizzazione delle spese di ristrutturazione edilizia. Le cui detrazioni, non potranno essere riconosciute se dovessero essere individuate violazioni sulle norme di tutela della salute e di sicurezza, oltre che in caso di mancanze nelle obbligazioni contributive. In questo senso, il Durc relativo alla congruità interviene per garantire l’applicazione delle norme volta a confermare l’osservanza delle disposizioni. Con il decreto Direttoriale n. 17 dell’aprile 2022, il Ministero del Lavoro ha istituito il Comitato di Monitoraggio della congruità dell’incidenza della manodopera, secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 3 del decreto ministeriale 143/2021. Il quale, a sua volta, introduceva il concetto di congruità della manodopera, tanto nel pubblico quanto nel privato. Con applicazione a quei cantieri le cui opere sono sostenute per un importo pari o superiore a 70 mila euro.
La verifica della congruità del Superbonus
La verifica della congruità è finalizzata all’accertamento del rispetto delle condizioni di intervento sulle opere di natura edile. E, nell’ambito del Superbonus, il Durc costituisce un passaggio obbligatorio. Anche se la verifica tiene conto degli indici minimi di congruità sulle singole categorie di lavoro (secondo le tabelle dell’Accordo collettivo del 10 settembre 2020). Solitamente, il rilascio del Durc da parte di Edilcassa non richiede più di dieci giorni. Se, tuttavia, in corso d’opera subentrassero variazioni, il committente dovrà dimostrarne l’effettiva rispondenza a quanto dichiarato nel modello. E, soprattutto, al nuovo importo dei lavori.