Aumento assegni invalidità 2023, importi aggiornati: ma quando arrivano gli arretrati?

Come confermato la legge di bilancio è previsto l’aumento assegni invalidità 2023. Scopriamo gli importi aggiornati e quando arrivano gli arretrati.

In base al principio della perequazione, anche gli assegni di invalidità 2023 saranno soggetti a ricalcolo, in base agli indici ISTAT.

Aumento assegni invalidità 2023
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Dunque, anche per il nuovo anno, l’Istituto previdenziale provvederà ad aggiornare gli importi degli assegni e delle pensioni d’invalidità civile e i rispettivi limiti di reddito per accedere alla perequazione.

In questo modo, l’INPS intende adeguare il valore degli assegni al reale costo della vita.

Aumento assegni invalidità 2023: facciamo chiarezza

L’assegno di invalidità è riconosciuto a quei cittadini affetti minorazione cognitiva o acquisita, per i quali è intervenuta una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo.

In sostanza, i soggetti affetti da una disabilità tale da comportare una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno un terzo, hanno il diritto di percepire l’assegno di invalidità.

La somma di denaro, si va ad aggiungere al riconoscimento dello stato di handicap e alle agevolazioni previste dalla legge 104.

Per l’erogazione dell’assegno e il riconoscimento delle agevolazioni previste dalla legge 104 sono necessarie due visite mediche distinte. Fermo restando che le due richieste possono essere fatte contemporaneamente o separatamente, ma anche i momenti successivi.

Nello specifico, il riconoscimento di prestazioni economiche e agevolazioni per la condizione di handicap segue il seguente schema:

  • Per invalidità compresa tra il 33% e il 45% è concesso l’acquisto gratuito di ausili e protesi;
  • Coloro che sono affetti da invalidità superiori al 46%, oltre ai punti precedenti, possono iscriversi al collocamento mirato per disabili;
  • Per invalidità superiore al 51%, oltre precedenti, è previsto il riconoscimento del congedo per invalidi;
  • Con invalidità superiore al 60%, oltre ai punti precedenti, c’è la possibilità per chi già lavora di passare alle categorie protette;
  • Con invalidità superiore a 66%, oltre precedenti, è possibile godere dell’esenzione a pagamento delle tasse universitarie;
  • Coloro che hanno un’invalidità superiore al 74%, oltre ai punti precedenti, possono ottenere il riconoscimento di contributi aggiuntivi ai fini pensionistici;
  • Un’invalidità compresa tra il 74% e il 50%, oltre ai punti precedenti, dà accesso all’assegno mensile di invalidità;
  • Con invalidità superiore al 80% è possibile godere del pensionamento anticipato di vecchiaia;
  • Chi ha un’invalidità del 100% riceve la pensione di inabilità;
  • Con un’invalidità superiore al 100% e una mancata autonomia nella deambulazione o nello svolgimento degli atti di vita quotidiana spetta l’assegno di accompagnamento;
  • Con un’invalidità superiore al 100% e accompagnamento per incapacità a deambulare e gravità della patologia spettano agevolazioni per l’acquisto auto senza necessità di adattamento.

La perequazione del 2023

Il meccanismo della perequazione prevede di adattare il valore di pensioni e indennità al reale costo della vita.

Considerando che il 2022 è stato caratterizzato da un tasso di inflazione particolarmente alto e dall’aumento dei costi dei generi di prima necessità, non stupisce scoprire che la rivalutazione delle pensioni sarà al 7,3%.

Questo meccanismo interesserà tutti i trattamenti sociali e assistenziali erogati dall’INPS. Di conseguenza, anche l’assegno sociale passerà da 469,03 euro, del 2022, a 503,27 euro, del 2023.

Anche le prestazioni assistenziali erogate in favore dei soggetti affetti da invalidità civile saranno coinvolte in questo meccanismo. Pertanto, i percettori di quest’emolumento, nel 2023, percepiranno un assegno del valore di 313,91 euro. Mentre coloro che percepiscono l’indennità di accompagnamento riceveranno un importo maggiorato di 527,16 euro al mese.

Le indennità e gli assegni accessori riconosciuti agli invalidi di guerra e del servizio titolari di pensione di guerra o di pensione privilegiata di prima categoria riceveranno una rivalutazione dell’importo del 1,31%.

Nello specifico è prevista una rivalutazione al 100% per chi percepisce un’indennità per:

  • Ciechi civili assoluti per percepire, l’assegno è di 339,48 euro al mese con un limite di reddito fissato a 17.920 euro.
  • Ciechi civili assoluti, se ricoverati, percepiranno un assegno di 313,91 euro al mese con un limite reddituale di 17.920 euro.
  • Ciechi civili parziali riceveranno un assegno di 313,91 euro al mese con un limite di reddito di €17.920.
  • Lo stesso limite e lo stesso assegno sono previsti per gli invalidi civili totali e i sordomuti.
  • Per gli invalidi civili parziali è prevista l’erogazione di un assegno di 313,91 euro al mese con un limite di reddito di 5.391,88 euro.
  • Gli stessi limiti sono previsti anche per l’indennità mensile frequenza minori.
  • Per l’indennità di accompagnamento ai ciechi civili assoluti è prevista l’erogazione di un assegno di €959,21 e nessun limite di reddito.
  • Per l’accompagnamento invalidi civili totali e minori l’assegno erogato è di 527,16 euro al mese e nessun limite di reddito.
  • L’indennità di comunicazione sordomuti prevede l’erogazione di un assegno di 261,11 euro al mese, senza limiti di reddito.
  • L’indennità speciale ciechi ventesimisti prevede l’erogazione di un assegno di 217,64 euro al mese, senza limiti di reddito.
  • Per i lavoratori con drepanocitosi o talassemia major è previsto un assegno di 563,74 euro al mese, senza limite di reddito.

Aumento assegni invalidità 2023: arretrati

Gli aumenti previsti per assegni di invalidità, e non solo, arriveranno a marzo 2023. Di fatto, questa data interessa anche i pensionati che percepiscono un importo superiore a quattro volte il trattamento minimo, ovvero un assegno mensile superiore a 2101,15 euro lordi.

Ad ogni modo, a partire da marzo sono previsti gli aumenti relativi alla perequazione dell’assegno di invalidità. I beneficiari riceveranno anche gli arretrati relativi ai mesi di gennaio e febbraio.

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