In molti non sanno che esiste la possibilità di accedere al finanziamento a fondo perduto, stipulando un mutuo per disabili.
Il 2023 sarà caratterizzato da agevolazioni per l’acquisto della prima casa, che interesseranno sia i giovani che i soggetti fragili.
In particolare, gli under 36 avranno la possibilità di accedere al bonus prima casa, che era già attivo nel 2022. Grazie a quest’agevolazione s’intende incentivare l’acquisto di abitazioni di proprietà per una determinata fascia della popolazione.
Tuttavia le agevolazioni interessano anche nuclei mono genitoriali, i conduttori IACP, le giovani coppie e i disabili.
In particolare, per i disabili è possibile accedere anche a finanziamenti a fondo perduto. Scopriamo di cosa si tratta.
Mutuo per disabili: tutte le opzioni disponibili
La Legge di bilancio 2023 ha confermato l’agevolazione per l’acquisto prima casa per i soggetti che non hanno compiuto 36 anni di età, ma anche per le persone fragili.
Per quest’ultima categoria di persone c’è la possibilità di accedere a finanziamenti a fondo perduto. Ci stiamo riferendo ha l’opportunità di acquistare una casa ottenendo un prestito che non prevede l’obbligo di restituzione del capitale erogato e degli interessi, né la necessità di un garante o di qualsiasi altra forma di garanzia.
Di fatto, quando si effettua l’accensione di un mutuo, l’istituto bancario chiede di presentare delle garanzie di restituzione della somma di denaro erogata. In questo modo, gli istituti intendono tutelarsi dalla possibilità di insolvenza.
Tuttavia, per alcune categorie di persone esiste il prestito a fondo perduto. Questa tipologia di prestito viene concessa da un ente statale, regionale, provinciale o comunale in favore di determinate categorie di soggetti.
È, dunque, chiaro che per accedere a quest’opportunità occorre essere in possesso di specifici requisiti. Generalmente il fondo perduto viene applicato ad una sola parte del prestito. Nella maggior parte dei casi, si tratta della parte più sostanziosa, che prevede la suddivisione del prestito in rate senza la maturazione di interessi.
In questo modo si intende facilitare il rimborso del prestito, fermo restando che tutto dipende dall’entità e dalla tipologia del finanziamento a fondo perduto.
Quel che è certo, è che questa tipologia di prestito rappresenta un’ottima opportunità per le persone affette da disabilità. In particolare, il finanziamento a fondo perduto è ottimo per i disabili che hanno una scarsa possibilità economica, per affrontare una spesa importante (come l’acquisto di una casa).
Di fatto, in assenza di disponibilità e di garanzie, quella del fondo perduto è una delle migliori scelte.
Finanziamenti a fondo perduto per disabili
Per accedere ai finanziamenti a fondo perduto per disabili è necessario tenersi sempre informati consultando periodicamente il sito della Regione o del Comune di residenza.
Di fatto, con cadenza regolare, vengono pubblicati i bandi che danno accesso ai fondi.
Per i finanziamenti a fondo perduto concessi alle persone affette da disabilità, è disponibile un prestito erogato dalla Comunità Europea.
Ci stiamo riferendo al Fondo speciale europeo: un organismo che ha come obiettivo quello di combattere l’esclusione sociale di quella fetta della popolazione più fragile.
Il Fondo speciale europeo è una forma di finanziamento a fondo perduto per disabili. Grazie ad esso è possibile promuovere progetti accessibili tramite la partecipazione a bandi di concorso.
Ogni anno vengono stabiliti i fondi, che andranno a finanziare i prestiti pubblici indirizzati alle persone affette da disabilità.
Cosa ci aspetta per l’anno nuovo
Nel 2023, è stato finanziato il fondo per le persone non autosufficienti. Lo scopo del fondo è quello di limitare il rischio di ospedalizzazione delle persone affette da gravissima disabilità e, in particolare, per gli anziani non autosufficienti. Grazie ai fondi, si intende favorire una permanenza dignitosa presso il proprio domicilio.
Il fondo per le persone non autosufficienti serve a finanziare i seguenti servizi:
- Assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata;
- Servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e per le loro famiglie;
- Servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e per le loro famiglie;
- Pronto intervento sociale;
- Servizi sociali per le dimissioni protette;
- Prevenzione dell’allontanamento familiare;
- Servizi per la residenza fittizia;
- Progetti per il “dopo di noi” e per la Vita indipendente.
Poi vi è il fondo per le persone che rientrano nello spettro autistico, quello per l’inclusione delle persone con disabilità e quello per l’accessibilità turistica.
Mutuo per disabili
Tra i vari fondi finanziati dalla Legge di bilancio 2023 e non solo, vi è anche quello che permette alle persone affette da disabilità di ottenere agevolazioni per la stipulazione di un mutuo.
In questo modo, si intende favorire l’acquisto di una prima casa per i soggetti affetti da disabilità e in condizioni di difficoltà economica.
Ci stiamo riferendo al Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, accessibile ai titolari di un mutuo fino a 250.000 euro. Purché il contratto riguardi l’acquisto di una prima casa.
Inoltre, il Fondo permette di beneficiare della sospensione, per 18 mesi, del pagamento delle rate quando si verifica un evento, che determina una temporanea difficoltà ad adempiere ai pagamenti.
In particolare, il fondo si fa carico del 50% degli interessi maturati, durante il periodo di sospensione dei pagamenti del mutuo per disabili.
Il fondo è sempre esistito, ma con l’emergenza Covid 19 è stato previsto un rifinanziamento e l’aumento della platea dei beneficiari.
In particolare, a causa dell’emergenza pandemica, hanno avuto accesso al fondo anche:
- Lavoratori autonomi
- Liberi professionisti
- Imprenditori individuali
- Piccoli imprenditori.
Queste categorie di beneficiari hanno avuto la possibilità di accedere al fondo, in presenza di un calo del fatturato.
È stato possibile beneficiare del fondo anche per le cooperative edilizie a proprietà indivisa.
Inoltre, per beneficiare delle agevolazioni è stato eliminato l’obbligo di presentare l’indicatore della situazione economica equivalente. Altro aspetto interessante riguarda l’innalzamento del limite di accesso alle agevolazioni, che è passato da 250.000 a 400.000 euro.