Casa popolare a Milano: guida completa per l’assegnazione

Per ottenere una casa popolare a Milano è necessario partecipare agli avvisi pubblici. Scopriamo l’iter da seguire.

Le case popolari sono delle unità immobiliari di pubblica proprietà, che vengono assegnate a cittadini in determinate condizioni economiche. Per poter ottenere l’assegnazione di una casa popolare a Milano o in una qualsiasi altra città italiana è necessario essere in possesso di determinati requisiti.

Casa popolare a Milano
Internet tutto gratis

L’assegnazione delle case popolari non è automatico, è infatti necessario presentare domanda al Comune di residenza oppure alla Provincia o alla Regione nella quale si risiede. La domanda deve essere effettuata quando avviene la pubblicazione di un bando di assegnazione.

Generalmente la richiesta deve avvenire con modalità telematiche. Ma è possibile recarsi anche presso un ente di patronato o uno sportello comunale, per eseguire la compilazione del modulo cartaceo, al quale andranno allegate le documentazioni necessarie.

Così facendo, il soggetto interessato o la famiglia interessata saranno inseriti in una graduatoria a scorrimento, che prevede l’assegnazione degli immobili in base alla disponibilità.

Generalmente i bandi di assegnazione di case popolari vengono pubblicati ogni 4 anni. Non è possibile presentare la domanda al di fuori del bando.

Casa popolare a Milano: come partecipare ai bandi di assegnazione

Per ottenere l’assegnazione di un locale a canone sociale di alloggi pubblici è necessario essere in possesso dei requisiti previsti dalla normativa attualmente in vigore. La domanda può essere presentata esclusivamente durante il periodo di apertura dell’avviso indetto dal Comune di Milano.

Per inviare l’istanza è necessario avvalersi della piattaforma informatica regionale.

L’ammontare del canone versato dall’inquilino, a cui è affidata una casa popolare a Milano, dipende dalle condizioni economiche dello stesso.

Ad ogni modo, il contratto di locazione negli alloggi di proprietà pubblica può prevedere la stipulazione di due tipologie di accordo:

  • a canone sociale;
  • a canone moderato.

In entrambi i casi è previsto il versamento di un deposito cauzionale, ovvero una somma pari a tre mensilità del canone d’affitto a norma di legge. Il suddetto importo sarà restituito al momento della riconsegna dell’alloggio. Tuttavia, affinché avvenga la restituzione per intero e comprensiva degli interessi, occorre che l’inquilino abbia regolarmente effettuato tutti i pagamenti e che l’immobile sia stato lasciato in buone condizioni.

Gli obblighi dell’inquilino

Per quanto riguarda gli obblighi dell’inquilino, la legge prevede che egli si occupi dei costi relativi all’attivazione e ai consumi per le utenze di gas, energia elettrica, rifiuti e così via.

Inoltre è necessario che l’inquilino versi puntualmente il canone di locazione pattuito e le spese accessorie per i servizi utilizzati. Infine, è compito dell’inquilino farsi carico degli interventi di manutenzione ordinaria di propria competenza.

Come abbiamo visto gli inquilini devono farsi carico anche della tassa sui rifiuti. Tuttavia, in base alla normativa attualmente in vigore è previsto che l’inquilino debba farsi carico solo di una piccola parte del tributo, mentre la porzione maggiore ricadrà sul proprietario dell’immobile.

Ad ogni modo, il Comune di Milano ha deciso di farsi carico della quota a carico dei residenti a cui sono assegnati gli alloggi di Edilizia Pubblica.

La regione Lombardia ha pubblicato un avviso pubblico per il piano 2022, per l’assegnazione delle unità abitative destinate ai servizi pubblici.

Nel documento si legge che le unità abitative disponibili si distinguono in 430 unità abitative immediatamente assegnabili e 50 unità abitative che non sono immediatamente assegnabili, per carenza di manutenzione.

I cittadini interessati a partecipare all’avviso devono prendere visione dello stesso sui siti istituzionali degli enti proprietari, ovvero Comune di Milano e Aler Milano e del gestore MMA Spa.

In base a quanto stabilito dal regolamento è possibile presentare domanda per un’unità abitativa localizzata nel Comune di residenza del richiedente o anche nel Comune in cui il richiedente lavora.

Tuttavia, nel caso in cui non siano presenti unità abitative nel Comune di residenza o nel Comune di svolgimento dell’attività lavorativa è possibile presentare domanda anche per una casa popolare localizzata in un altro Comune.

Casa popolare a Milano: come presentare la domanda

Per presentare la domanda è necessario effettuare la procedura solo in modalità telematica al link https://www.serviziabitativi.servizirl.it/serviziabitativi/.

Per accedere al modulo che consente di presentare la domanda per ottenere una casa popolare a Milano è necessario effettuare la registrazione alla suddetta piattaforma, inserendo i propri dati anagrafici e quelli dei componenti del nucleo familiare.

Dopo aver terminato la procedura di registrazione, il richiedente ha la possibilità di consultare la piattaforma informatica regionale delle unità abitative adeguate alle caratteristiche del proprio nucleo familiare.

Dopo aver concluso l’iter burocratico di inserimento della domanda, la piattaforma regionale attribuirà un protocollo elettronico, rilasciando al richiedente la copia della domanda sulla quale è inserito il punteggio conseguito.

Requisiti per la presentazione della domanda

Per presentare la domanda e ottenere una casa popolare a Milano è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea o cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno da lungo periodo;
  • Avere residenza anagrafica o svolgere un’attività lavorativa nella regione Lombardia al momento della presentazione della domanda;
  • Avere un indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare non superiore a 16.000 euro.

È inoltre necessario essere in possesso di un patrimonio mobiliare e immobiliare, del medesimo nucleo familiare, di massimo 22 mila euro, in presenza di un solo componente. Se il nucleo familiare è composto da due o più componenti, la soglia patrimoniale è data dal valore di 16.000 euro a cui si aggiungono ulteriori 5 mila euro, il tutto da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza.

Inoltre, per poter definire “adeguato” un alloggio di edilizia pubblica è necessario prendere in considerazione i metri quadri calpestabili e i componenti del nucleo familiare.

Il regolamento prevede che:

  • Per 1/2 componenti la superficie utile sia di 45 metri quadri
  • Per 3/4 componenti la superficie utile sia di 60 metri quadri
  • I nuclei familiari composti da 5/6 persone prevedono una superficie utile di 75 metri quadri
  • Per nuclei familiari con più di sette componenti la superficie utile è di 95 metri quadri.
Gestione cookie