In base a quanto stabilito dalla Legge di bilancio 2023, anche quest’anno sarà possibile accedere all’Ape sociale per lavori gravosi.
La misura Ape sociale è stata introdotta per la prima volta nel 2017, in via sperimentale. Successivamente è stata confermata dalle leggi di bilancio. E così anche nel 2023 sarà possibile usufruire di questa misura.
L’Ape sociale è spesso definita pensione, in realtà si tratta di uno scivolo pensionistico che accompagna determinate categorie di lavoratori al raggiungimento dei requisiti, che danno accesso alla pensione di vecchiaia. In sostanza, lo Stato, con lo scopo di tutelare determinate categorie di lavoratori ha introdotto l’assegno di accompagnamento alla pensione.
Quali sono i requisiti necessari per accedere allo scivolo pensionistico? Quali sono le date da rispettare per presentare la domanda nel 2023?
Ape sociale per lavoratori gravosi: di cosa si tratta
La Legge di bilancio 2023 ha prorogato la misura sperimentale che prevede l’erogazione di un assegno di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, per specifiche categorie di lavoratori: l’Ape sociale.
Per beneficiare di quest’opportunità è necessario maturare i requisiti richiesti dalla disciplina, tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2023. In particolare, i lavoratori che intendono usufruire dell’Ape sociale devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- 63 anni d’età
- Anzianità contributiva compresa tra 30 e 36 anni.
Dal momento che la misura è stata introdotta nel 2017 e successivamente confermata dalle varie leggi di bilancio, il legislatore ha specificato che potranno accedere alla misura anche coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti.
In ogni caso, l’Ape sociale è una tutela indirizzata in favore di specifiche categorie di lavoratori che si trovano in situazione di disagio economico. In questo modo, questi lavoratori possono mettersi a riposo in attesa che maturino i requisiti che danno accesso alla pensione di vecchiaia.
Dal momento che non si tratta di una vera e propria pensione, essa non è soggetta a rivalutazione annuale e non prevede l’erogazione della tredicesima mensilità.
Inoltre, il valore dell’assegno erogato dipende dai contributi versati, ma non può superare l’importo di 1.500 euro al mese. Per poter accedere a quest’opportunità è necessario rispettare le seguenti condizioni:
- Aver cessato l’attività lavorativa sia da dipendente che da autonomo o parasubordinato;
- Non essere titolare di una pensione diretta;
- Trovarsi in una situazione di tutela;
- Aver maturato un requisito contributivo di almeno 30/36 anni.
Occorre ricordare che, la misura Ape sociale prevede un ulteriore tutela in favore delle lavoratrici madri. Infatti, la disciplina prevede uno sconto del requisito contributivo per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni. In sostanza, in presenza di due o più figli è possibile accedere alla misura con 28 anni di contributi, anziché 30, oppure 34 anni di contributi, anziché 36.
Come accedere alla misura
Per accedere alla misura Ape sociale è necessario aver maturato i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla disciplina.
Inoltre, occorre appartenere a determinate categorie di lavoratori.
In ogni caso, per ricevere la somma di denaro mensile occorre presentare due distinte domande, in diversi momenti.
Inoltrando la prima domanda, il soggetto sottopone i propri requisiti al riconoscimento del diritto da parte dell’Istituto previdenziale. Una volta ricevuto l’ok dall’INPS, al soggetto sarà comunicata la data della prima decorrenza dell’erogazione dell’Ape sociale.
Nel caso in cui il soggetto richiedente non abbia maturato i requisiti necessari per accedere allo scivolo pensionistico in questione, l’INPS comunicherà il rigetto della domanda.
Il riconoscimento della domanda da parte dell’INPS dà la possibilità al beneficiario di fare una seconda domanda, ovvero quella di liquidazione.
Per rappresentare la seconda istanza non sono previsti termini, tuttavia c’è un vincolo da rispettare: generalmente l’Ape è erogata a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Chi può accedere all’Ape sociale
In base a quanto stabilito dalla Legge di bilancio 202,3 i soggetti beneficiari dell’Ape sociale devono maturare i requisiti e le condizioni nel corso del 2023.
La proroga della misura non ha introdotto novità in merito alla platea dei beneficiari. Dunque, anche nel 2023 sarà possibile accedere allo scivolo pensionistico per queste categorie di lavoratori:
- Disoccupati con esaurimento integrale della prestazione di disoccupazione spettante, purché abbiano raggiunto 63 anni di età e 30 di contributi;
- Invalidi con percentuale superiore al 74%, con 63 anni di età e 30 anni di versamenti contributivi;
- Caregivers, con 63 anni di età e 30 anni di versamenti contributivi;
- Lavoratori impiegati in attività particolarmente difficoltose e rischiose, con 63 anni di età e 36 anni di contributi.
- Coloro che svolgono lavori gravosi come operai edili, ceramisti, conduttori impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, con 63 anni di età e 32 di contributi.
Ape sociale per lavori gravosi: classificazione Istat
Per accedere allo scivolo pensionistico Ape sociale per lavori gravosi è necessario aver maturato determinati requisiti contributivi e anagrafici, ma anche appartenere a specifiche categorie di lavoratori secondo quanto indicato nella classificazione Istat.
Pertanto, così come specificato nell’allegato 3 dell’articolo 1, comma 92, hanno la possibilità di accedere alla misura di accompagnamento alla pensione di vecchiaia queste categorie di lavoratori:
- Professori di scuola primaria, pre primaria e professioni assimilate
- Tecnici della Salute
- Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate
- Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali
- Operatori della cura estetica
- Professioni qualificate nei servizi personali e assimilati
- Artigiani, operai specializzati e agricoltori
- Conduttori di impianti a macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali
- Operatori di impianti per la trasformazione e la lavorazione a caldo dei metalli
- Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e dei materiali assimilati
- Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta
- Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica
- Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque
- Conduttori di mulini e impastatrici
- Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali
- Operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio
- Operai di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare
- Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento
- Personale non qualificato ha detto allo spostamento e alla consegna merci
- Personale non qualificato nei servizi di pulizia di edifici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli
- Portantini e professioni assimilate
- Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca
- Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.