Le sigarette elettroniche sono state vietate per legge? Una domanda che si sono posti in molti dopo la proposta del ministro della salute Schillaci. Di seguito tutte le novità.
La Commissione europea ha un nuovo obiettivo: ridurre in modo significativo l’uso dei prodotti a base di tabacco riscaldato aromatizzato. Una misura che rientra nel quadro strategico per diminuire l’uso del fumo al 5% della popolazione dell’Unione Europea entro il 2040. Ma oggi dove non è permesso svapare e dove invece è possibile farlo?
Per diversi anni le sigarette elettroniche si sono riuscite a ritagliare il proprio spazio, al riparo e alla larga dei divieti e dalle varie campagne di sensibilizzazione contro il fumo. Ma anche sul tabacco aromatizzato si sono accesi i riflettori, al punto che il ministero della salute a guida da Orazio Schillaci ha proposto il divieto di fumo nei luoghi in cui è impedito da anni l’uso delle sigarette tradizionali, compresi quelli all’aperto.
La famosa legge 3 del 2003, nota come legge Sirchia, dovrebbe essere estesa e prevedere lo stop al fumo anche nei posti all’aperto in caso di presenza di donne in gravidanza o di minori. Si vorrebbe eliminare, inoltre, le sale fumatori che sono esistenti ancora oggi all’interno dei locali. Ma la vera novità di queste nuove disposizioni riguarda le e-cig e i prodotti del tabacco riscaldato.
Sigarette elettroniche, limitazioni in Italia e in Europa
Numerose novità nel 2023 in merito al tabacco, dopo i rincari sulle sigarette, la Commissione europea ha deciso di porre una stretta sul fumo. Delle limitazioni che in altri Paesi sono già effettivi, come in Thailandia dove le sigarette elettroniche sono considerate illegali a tutti gli effetti dal 2014. Ma anche nel ‘vecchio continente’ c’è chi non le vede di buon occhio.
In Italia il bollino rosso c’è negli edifici scolastici, locali chiusi, istituti di correzione minorili e centro per l’impiego. Per il momento, nei pub, bar, ristoranti e luoghi pubblici non c’è divieto, ma i gestori hanno la facoltà di proibire l’uso all’interno della propria attività. La stessa cosa vale anche per i mezzi di trasporto pubblici, anche se si tratta di posti chiusi e molto piccoli.
Sui treni è severamente vietato fumare ma solo perché tutte le aziende italiane hanno optato per questa decisione all’interno dei vagoni. Discorso analogo per gli autobus, in merito a una direttiva comune e uniforme in materia, chi vuole accendersi una sigaretta tradizionale o elettronica è bene che chieda al conducente.
Nel resto dell’Europa, le sigarette elettroniche sono accolte senza troppi vincoli. L’Unione Europea prevede solo la concentrazione di nicotina contenuta nelle ricariche, con i limite di 20 milligrammi. Ma non ne vieta né la vendita, né l’udo e né le pubblicità. Tuttavia, paesi come Austria e Norvegia stanno tentando di limitarne l’uso con restrizioni come la vendita nei negozi e l’abitudine allo svapo.
Sigarette elettroniche fanno male alla salute?
L’e-liquid nella maggior parte delle sigarette elettroniche contiene nicotina, si tratta dello stesse alcaloide che si trova nelle normali sigarette e negli altri prodotti del tabacco e crea dipendenza. Tuttavia, i livelli di nicotina non sono gli stessi in tutti i tipi di e-cig e talvolta le etichette dei prodotti non riportano il vero contenuto di nicotina.
Uno studio condotto dall’University of Southern California rivela che le persone che usano le e-cig e i soggetti che fumano le classiche sigarette hanno delle alterazioni di geni simili, influenzando il rischio di malattie come il cancro. I risultati ottenuti dai ricercatori americani rivela che l’uso delle sigarette elettroniche è associato in maniera significativa a una alterazione della trascrizione genica per via all’esposizione a sostanza chimiche che sono presenti nel vapore delle e-cig.
Le sigarette elettroniche, tuttavia, sono ancora abbastanza nuove e per questo sono necessarie altre ricerche per sapere quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine e se davvero possono provocare dei rischi per la salute delle persone tanto quanto le sigarette tradizionali.