Maggiorazione contributiva per invalidi civili: come si calcola

La maggiorazione contributiva per invalidi è un’opportunità rivolta in presenza di determinati requsiti Scopriamo come si calcola.

Quando si parla di maggiorazioni convenzionali dell’anzianità contributiva si fa riferimento a delle agevolazioni che riguardano l’età contributiva del lavoratore. Grazie a queste agevolazioni, è possibile incrementare tale valore permettendo al lavoratore di ritirarsi prima dal lavoro.

Maggiorazione contributiva
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In sostanza, la maggiorazione contributiva consente al lavoratore di accreditare un ulteriore periodo contributivo, che si va a sommare a quello maturato per l’intera durata della carriera.

In molti casi, si tende a credere che le agevolazioni contributive siano indirizzate solo in favore di invalidi o soggetti fragili (es. caregiver). Ma in realtà esistono anche per altre tipologie di lavoratori. In ogni caso, rappresenta una forma di tutale.

Maggiorazione contributiva per invalidi: di cosa si tratta

La maggiorazione contributiva è un’opportunità riconosciuta dall’ordinamento giuridico italiano, in favore dei lavoratori che rispondono a determinate caratteristiche. Si tratta di una possibilità che consente ai lavoratori di incrementare il requisito contributivo, accedendo prima alla pensione.

Ai soggetti affetti da invalidità, con percentuale superiore al 74%, è riconosciuta una maggiorazione contributiva.

Ci stiamo riferendo all’agevolazione per i lavoratori sordomuti e gli invalidi per qualsiasi causa, purché abbiano la suddetta percentuale di invalidità.

A queste categorie di lavoratori è riconosciuto un beneficio di due mesi di contribuzione figurativa, per ogni anno di servizio effettuato, nel limite massimo di cinque anni.

Per poter usufruire del beneficio è necessario che il soggetto interessato presenti un’apposita richiesta.

Ad ogni modo, l’incremento è riconosciuto solo ai fini del conseguimento del diritto alla pensione e per ottenere una maggiorazione dell’anzianità contributiva.

Per accedere a quest’opportunità occorre essere:

  • lavoratori sordomuti
  • Invalidi con invalidità superiore al 74%
  • appartenere ad una delle prime quattro categorie della tabella A, allegata al Testo Unico delle norme in materia di pensione di guerra.

La maggiorazione contributiva in questione non rappresenta un accredito reale di contributi sulla posizione assicurativa. In sostanza, tale agevolazione viene attribuita solo al momento della liquidazione della pensione o del supplemento.

Alle suddette categorie di lavoratori spetta a una maggiorazione di due mesi di contribuzione figurativa, per ogni anno di effettivo lavoro prestato. Entro il limite di cinque anni.

Per i periodi di lavoro inferiore all’anno è riconosciuta una maggiorazione proporzionale, che tiene conto delle settimane di lavoro svolto.

Grazie a quest’agevolazione, le sopracitate categorie di lavoratori hanno la possibilità di perfezionare il requisito che dà accesso alla pensione.

Tuttavia, la maggiorazione contributiva per invalidi civili influisce anche sul calcolo delle quote di pensione, per i lavoratori a cui si applica il sistema retributivo.

Mentre, per i lavoratori ai quali si applica il sistema contributivo, la suddetta maggiorazione non assume alcuna rilevanza.

Agevolazione contributiva per lavoratori non vedenti

Possono beneficiare di una maggiorazione dei contributi i lavoratori non vedenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria.

In questo caso, il legislatore prevede il beneficio di quattro mesi di contribuzione figurativa aggiuntiva. Grazie a tale beneficio è possibile anticipare la maturazione del diritto alla pensione e migliorare l’anzianità contributiva e assicurativa.

Per usufruire di quest’opportunità è necessario essere lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato, essere affetti da una cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi gli occhi.

Il beneficio non rappresenta un accredito di contributi, ma solo una maggiorazione di anzianità. Essa assume rilevanza solo al momento della liquidazione del trattamento pensionistico.

Per periodi di lavoro inferiori all’anno, è previsto il riconoscimento di una maggiorazione proporzionale calcolata in base alle settimane di lavoro.

La maggiorazione in questione tiene conto solo degli effettivi periodi di attività lavorativa. Dunque, non rientrano nel conteggio i periodi coperti da contribuzione volontaria, figurativa o derivante da riscatto non correlato ad attività lavorativa.

Purtroppo, questo beneficio non è utile ai fini della liquidazione delle pensioni di reversibilità, destinate ai superstiti.

Anche in questo caso, per ottenere il riconoscimento della maggiorazione contributiva per non vedenti è necessario presentare un’apposita domanda online, collegandosi alla piattaforma dell’INPS e usufruendo del servizio dedicato.

Maggiorazione contributiva per invalidi: vittime di terrorismo e i loro familiari

L’ordinamento giuridico italiano prevede una maggiorazione dell’anzianità contributiva per le vittime di atti di terrorismo e i loro familiari.

Può accedere all’aumento figurativo dell’anzianità contributiva chiunque abbia subito una riduzione permanente della capacità lavorativa, a causa di atti di terrorismo.

Queste categorie di lavoratori beneficiano di un aumento figurativo di 10 anni di anzianità contributiva, che valgono sia sul calcolo del diritto alla pensione che sulla misura.

Tale aumento è riconosciuto anche al coniuge e ai figli del soggetto coinvolto nell’evento terroristico.

Come si calcola: esempi pratici

Il lavoratore affetto da invalidità superiore al 74% ha diritto a due mesi all’anno di contribuzione figurativa, che si vanno a sommare alla contribuzione ordinaria.

In base a quanto stabilito dal legislatore, queste categorie di lavoratori possono accumulare fino a 5 anni di contribuzione figurativa in più.

Un lavoratore con invalidità superiori al 74%, che ha lavorato per un periodo che va dal 1 gennaio 1990 al 31 dicembre 2014 si ritroverà ad avere lavorato per 1716 settimane. Godendo delle agevolazioni previste dalla legge, l’entità della maggiorazione contributiva per invalidi, applicata al periodo, sarà pari a 0,17.

A conti fatti, il lavoratore si ritroverà con a 286 settimane aggiuntive, in funzione della supervalutazione. Dunque, le settimane totali accreditabili nel periodo di lavoro saranno 2002.

Dal momento che, questo tipo di maggiorazione prevede un tetto di 5 anni, le settimane totali accreditabili saranno ridotte a 1976.

Dunque, il lavoratore avrà una maggiorazione totale di 260 settimane.

Adesso, ipotizziamo che per lo stesso periodo si voglia accedere alla maggiorazione contributiva con supervalutazione per non vedenti.

Come abbiamo visto, in questo caso, spettano quattro mesi di maggiorazione.

Dunque, partendo dallo stesso numero di settimane, ovvero 1716 ma applicando un coefficiente maggiore, ovvero 0,33, si otterrà un valore totale di settimane accreditabili di 2.288.

Anche in questo caso, però, la legge prevede un tetto massimo di cinque anni. Pertanto è prevista una riduzione delle settimane totali accreditabili a 1976.

Quindi, per lo stesso periodo, ma con una supervalutazione diversa si ottiene la medesima maggiorazione totale di 260 settimane.

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